quale futuro per l’Angolano? – .

quale futuro per l’Angolano? – .
quale futuro per l’Angolano? – .

In inglese è “the next big thing”. In italiano va di moda la parola prospetto o, una volta, giovane promessa. Tutte definizioni che, in un modo o nell’altro, sono state spesso sposate Zito Luvumboattaccante classe 2002 Cagliari. Fin dalla sua presenza nella lista dei giocatori più promettenti stilata da Il guardianola top 60 tra cui il quotidiano inglese ha inserito anche il numero 77 rossoblù. Dopo due stagioni in prima squadra, dopo essere stato decisivo sia per la promozione che per la salvezza, Luvumbo sembra ormai davvero essere “the next big thing” nella trasferta uscente del Cagliari mercato.

Crescita
Settantacinque presenze tra Serie B e Serie A, segnate da nove reti. Numeri che, per un attaccante, non sembrano giustificare un clamore esagerato. I dati però non dicono tutto, anzi, nel caso di un giocatore come Luvumbo dicono ben poco. Perché il gol non è la sua stella polare, almeno non lo era prima dell’arrivo di Claudio Ranieri sulla panchina. E perché tutti quei dettagli che possono essere decisivi in ​​una partita non appartengono ai conti. Dalle ammonizioni causate agli assist – dodici secondo il portale Mercato di trasferimento – fino ai dribbling, alle occasioni create e non trasformate dai compagni, alle difficoltà portate agli avversari senza necessariamente trasformarsi in passaggi chiave o gol. Luvumbo, insomma, è il classico giocatore che va oltre le statistiche, il cui pacchetto completo è fatto di tiri, fiamme accese all’improvviso, delizie e cross. Prendere o lasciare, ci sono ampi margini di crescita tattica e nelle scelte di gioco, ma un lavoro che va dosato per non perdere l’imprevedibilità e senza correre il rischio di inscatolare il proprio talento. E dopo aver investito poco più di un milione di euro per strapparlo alla concorrenza e portarlo in Sardegna dagli angolani di Prime in agosto, ora il Cagliari si frega le mani per un gioiello tanto atteso, coccolato e pronto a esplodere finalmente. Con quel gol da ritrovare con maggiore continuità per aumentarne valore e prospettive, come ha detto più volte Ranieri durante la sua permanenza nell’Isola: “Ha tanti margini di miglioramento, deve tirare di più in porta ed avere fiducia. Segnando gol aumenta lo stipendio, gli ho detto che più gol fa più soldi porta a casa”.

Sbrigati o aspetta
Soldi, appunto. Non solo per l’attaccante angolano, ma anche per il club rossoblù. Un gioiello in vetrina, ma un dubbio che accompagnerà le valutazioni estive. È meglio aprire le porte e accogliere già eventuali offerte del mercato che aprirà il primo luglio? O, al contrario, scommettere su un’ulteriore crescita nel secondo anno di vita Un campionato e di conseguenza su un’impennata delle valutazioni in dodici mesi? Una domanda difficile a cui rispondere, anche perché guardando gli ultimi casi il recente passato non racconta di una gestione perfetta in termini di vendite. Da Nandez e l’offerta da 40 milioni di euro del West Ham respinta nel gennaio 2020 – per poi perderlo a zero alla scadenza naturale del contratto – passando per le varie Simeone-Leeds e soci (altri due esempi Vicario e Cragno): il Cagliari non è riuscito a incassare quanto sperato e anzi ha visto le possibili plusvalenze diventare plusvalenze minime rispetto ad alcune proposte rifiutate negli anni. La valutazione di Luvumbo da parte del club rossoblù è di venti milioni di euro come base, una base di partenza che difficilmente il club sarà disposto ad abbassare. Né con compensi tecnici né con sconti su accordi in corso, come con l’ Roma. Secondo quanto riportato dall’Unione Sarda e poi rilanciato da diversi giornali dell’ambiente giallorosso, infatti, il classe 2002 di Luanda sarebbe finito nel mirino dei giocatori capitolini. Con l’intenzione di avviare una trattativa contestualmente al riscatto Shomurodov di Cagliari. Da un lato lo sconto per l’acquisto a titolo definitivo del giocatore uzbeko – quindi non gli otto milioni previsti nell’accordo dell’estate 2023 – e dall’altro un abbassamento delle richieste per Luvumbo. La Roma, invece, con le mani legate economicamente dai vincoli del gentlemen’s agreement con la UEFA per il Fair Play Finanziario, non poteva investire una somma così elevata. E il futuro di Shomurodov per il Cagliari è un tema estraneo all’interesse dei giallorossi per il numero 77. Insomma, una situazione complessa e molto complicata da trovare. Senza dimenticare l’aspetto fondamentale, quello delle pretendenti che inevitabilmente aumenteranno con il passare delle settimane, soprattutto club portoghesi o di Premier League. Ma, soprattutto, con l’idea che Luvumbo possa diventare un diamante vero e non quello grezzo spesso descritto da Ranieri: con una nuova stagione in Sardegna, con un nuovo campionato di Serie A da protagonista, con il completamento del percorso di crescita per poter fare il salto senza affrontare il vuoto, ma con maggiori certezze. Un rischio che vale la candela, perché in fondo l’angolano ha tutto per essere davvero “the next big thing” nel mercato del Cagliari del futuro. Dal 2025, a meno che le offerte non facciano davvero girare la testa.

Matteo Zizola

 
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