il giorno più a rischio – .

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L’astrofisico Tony Phillips, che gestisce il portale meteorologico spaziale spaceweather.com, indica che da oggi a mercoledì 3 luglio c’è il rischio di tempeste geomagnetiche di classe G1. Il tutto è stato innescato da una sequenza di espulsioni di massa coronale (CME) rilevata nei giorni scorsi.

Credito: NASA/SDO

Tra oggi Lunedì 1 luglio 2024 e Mercoledì 3 si prevede il possibile impatto di uno o più tempeste geomagnetiche sul Terraun altro episodio della lunga sequenza di fenomeni che sta colpendo il nostro pianeta da mesi. L’ultimo evento significativo si è verificato venerdì 28 giugno, quando una tempesta solare prevista di classe G1 (il più debole su una scala a cinque) si è invece manifestato come classe G4 molto violenta. In Italia era il primo pomeriggio. Per qualche ora si ipotizzò un nuovo exploit aurore polari nei nostri cieli, come è accaduto nella notte tra il 10 e l’11 maggio 2024 grazie alle tempeste geomagnetiche G4. Tuttavia, il rapido calo dell’intensità del vento solare ha infranto i sogni di chi voleva assistere nuovamente al suggestivo spettacolo di luci.

Per il fenomeno previsto a inizio luglio, non sono previste aurore boreali alle basse latitudini (italiane comprese), dato che la potenza sarebbe ancora una volta limitata a una classe G1. Ricordiamo che le tempeste solari o geomagnetiche sono classificate da G1 (deboli) a G5 (estreme) in base alla velocità e all’intensità dell’impatto tra il flusso di particelle elettricamente cariche “sparato” dal Sole – il plasma del vento solare – e il Il campo magnetico terrestre. Le aurore polari diventano più probabili in Italia a partire dalle tempeste solari G4. Non è da escludere un aumento dell’intensità del fenomeno come avvenuto il 28 giugno, tuttavia per il momento è meglio mantenere molto basse le aspettative di nuove aurore nei prossimi giorni.

Ad alimentare il rischio di tempeste geomagnetiche tra il 1° e il 3 luglio 2024, una piccola serie di due o tre espulsioni di massa coronale (CME) dal Sole avvenuta nei giorni scorsi, associata a filamenti apparso nella zona meridionale di stella. Si tratta di enormi flussi di materiale solare intrappolati da campi magnetici opposti; quando si “liberano”, possono essere associati a significative espulsioni di particelle. Se dirette verso la Terra, queste ultime possono dare origine alle suddette tempeste geomagnetiche. Come spiegato dal portale specializzato di meteorologia spaziale Spaceweather.com, gestito dall’astrofisica Tony Phillipsla maggiore probabilità di una tempesta geomagnetica si concentra mercoledì 3 luglio. “Due o tre CME, che hanno lasciato il Sole negli ultimi giorni, dovrebbero sfiorare il campo magnetico terrestre dal 1 al 3 luglio. probabilmente provengono il 3 luglio da questa CME, lanciata nello spazio da un’eruzione di filamenti magnetici nell’emisfero meridionale del Sole. Tempeste G1 più piccole sono possibili prima del 4 luglio”, ha spiegato il dottor Phillips.

Rischio di tempesta geomagnetica il 28 giugno a causa di un’enorme “lingua di fuoco” lanciata dal Sole

Anche se spesso si attendono tempeste geomagnetiche nella speranza di assistere alle aurore polari (aurora boreale nell’emisfero settentrionale, aurora boreale nell’emisfero meridionale), questi fenomeni di grande potenza non sono affatto innocuiUna tempesta G4, necessaria per l’innesco dell’aurora boreale nei cieli d’Italia, potrebbe causare notevoli problemi per la rete elettricaA operazioni satellitari e comunicazioni radio, GPS e Internet. Per non parlare degli effetti sugli animali migratori che si affidano alla magnetorecezione. Una tempesta G5 estrema può avere effetti catastrofici sulle nostre tecnologie, con conseguenze che durano mesi.

Secondo gli esperti, le conseguenze di un fenomeno simile a quelloEvento di Carrington del 1859 potrebbe essere così significativo sulle infrastrutture elettriche e di comunicazione che alcuni paesi potrebbero cogliere l’opportunità per scatenare un guerra contro i nemici. Anche per questo l’attività magnetica della stella è costantemente monitorata dagli scienziati; i rischi sulla Terra non sono assolutamente da sottovalutare e in questo periodo sono maggiori, proprio perché ci stiamo dirigendo verso la picco massimo di attività magneticaprevisto tra la fine del 2024 e l’inizio del 2025. Questo è il motivo per cui siamo costantemente “bersagliati” da queste tempeste solari più o meno potenti.

 
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