Shamir Driver Intelligence è una lente che migliora il contrasto cromatico e la visione nel campo medio. È stato realizzato sfruttando anche il supporto dell’Intelligenza Artificiale, nonché del cosiddetto eye tracking
Bagliori, foschie, aloni, riflessi, ombre, sagome: guidare con gli occhiali da vista, oltre ad essere un ragionevole obbligo di legge, è per molti automobilisti un’esperienza lisergica, ma con la mente lucida. La variazione continua delle luci, sia diurne che notturne, si aggiungeva all’interferenza delle innumerevoli fonti di luce artificiale. sono anche tra gli ingredienti di molti incidenti stradali.
Chi ha bisogno del occhiali sa che la qualità delle lenti può cambiare drasticamente l’esperienza di guida. L’innovazione tecnologica in questo settore, pur lavorando su dettagli sempre più infinitesimali (del resto parliamo di un’invenzione vecchia di circa sette secoli), si spinge ancora verso nuove frontiere, con risultati sorprendenti.
Shamir, azienda israeliana fondata nel 1972 e a partire dal 2022 Gruppo EssilorLuxoFca, è il principale produttore mondiale di lenti ad alte prestazioni. Nei giorni scorsi, a Bologna, si è presentato al mercato e alla stampa Intelligenza del conducente Shamiruna nuova lente che promette una visione notevolmente migliorata, perché più chiara e nitida, sia di giorno che di notte.
Si tratta in realtà di due paia di lenti progressive o monofocali di qualità superiore, pensate appositamente per chi guida: nella versione Sole, per la guida di giorno quando potrebbe esserci troppa luce, e Luna per la sera, quando invece guidiamo in condizioni di scarsa illuminazione, ma siamo disturbati da fari, lampioni e cartelli stradali.
Diverse inchieste testimoniano i disagi degli automobilisti che guidano aiutati dalle lenti. I problemi più comuni sono l’affaticamento generale, il fastidio della luce (troppa o troppa), riduzione del campo visivo e conseguente incertezza su dove guardare.
Se ci pensiamo, anche per chi non porta gli occhiali, stare al volante significa sottoporsi ad un bombardamento incessante: il sole, il cruscotto, i display digitali, gli specchietti, il traffico vicino e lontano, la segnaletica, i fari delle altre auto, i lampioni, le console digitali, i riflessi di parabrezza e finestre. Se tutto questo è fonte di disagio per chi guida con tutte le diottrie, lo è molto di più per chi ha problemi di vista.
Consapevoli di tutto ciò, i laboratori Shamir hanno puntato su una lente che migliori il contrasto cromatico e la visione nel campo medio (quello che è a metà tra la lettura di un libro e lo sguardo lontano), che dovrebbe aumentare anche le prestazioni al volante, con immaginabili ricadute sulla sicurezza e sui tempi di reazione. La lente aiuta quindi a gestire e attutire meglio il cosiddetto “rumore visivo”, garantendo una visione più pulita, una riduzione dell’abbagliamento e un campo visivo più ampio e chiaro.
Nel caso della versione Sun, quella per occhiali da sole, i materiali utilizzati danno una percezione più vivida dei colori e degli oggetti, come accade con le visiere dei caschi di Formula 1. Questo permette di distinguere meglio i dettagli e quindi avere una maggiore definizione degli oggetti nelle aree visive centrali e periferiche.
Nel progettare il nuovo obiettivo, Shamir si è avvalso del feedback ottenuto da chi professionalmente si occupa di condizioni di guida estreme: gli Piloti di Formula 1 del team BWT Alpine, con il quale Shamir ha appena rinnovato la partnership per altri tre anni. La lente, infatti, è stata sviluppata sulla base dei feedback di Esteban Ocon e Pierre Gasly, i due piloti della squadra francese che nelle ultime settimane stanno correndo nel campionato del mondo di Formula 1.
Anche Shamir Driver Intelligence si è avvalso del supporto diIntelligenza artificialenonché il cosiddetto eye tracking, il tracciamento dei movimenti degli occhi e della testa dei piloti BWT Alpine F1.
