“Gioco a tennis e sono felice.” Ci ha dato comunque il titolo Jannik Sinnercon un dolce sorriso, durante la prima conferenza stampa da allora numero 1 al mondo. “Sono molto felice di aver raggiunto la mia prima semifinale al Roland Garros – le parole del primo numero 1 italiano della storia del tennis – e ancora più felice di aver raggiunto la prima posizione del ranking. È il sogno di ogni giocatore e ne sono molto orgoglioso”. Ma il torneo è ancora in corso e il pensiero di Jannik va alla partita vinta contro Grigor Dimitrov e a quella che tra due giorni gli regalerà un posto per la finale del Roland Garros (dove troverà Alcaraz o Tsitsipas): “Sono venuto qui fare un bel torneo, non certo con in mente il numero 1 – spiega -. Ci siamo preparati per essere competitivi, siamo arrivati qui con qualche dubbio e non sapevamo ancora bene come gestire il recupero tra una partita e l’altra ma oggi in campo mi sono sentito molto bene. Ora avrò due giorni liberi per riposarmi un po’ e allenarmi. Spero di essere pronto per la semifinale, sarà una partita difficile ma ovviamente non vedo l’ora di giocarla. Queste sono le partite per cui mi alleno tutti i giorni, le semifinali di un torneo Slam sono sempre un grande onore, giocarle allo stadio Centrale, con lo stadio pieno, è sempre bello”.
Accanto al numero 1 ci sarà solo il suo nome, ma Jannik Sinner vuole condividere questo traguardo con chi è stato al suo fianco durante tutto il suo percorso: “Ho sempre accettato le difficoltà che ho avuto negli ultimi anni – spiega – ho ho cercato di accettarli e di capirli per fare meglio in futuro. Questo mi ha portato ad essere una persona migliore e anche un giocatore migliore. Ho la fortuna di avere sempre accanto a me le persone giuste al momento giusto, altrimenti non sarei mai riuscito a raggiungere questo risultato. Continuerò sempre a cercare persone oneste, sono le uniche che ti aiutano a crescere e ti danno qualcosa in più, anche se a volte fa male hanno la forza di dirti sempre la verità. Ho sempre cercato e voluto accanto a me persone di questo tipo, e sono loro che mi hanno fatto diventare una persona migliore. Sono felice di questo traguardo, ho fatto tanti sacrifici da giovane e ho sempre continuato a fare sacrifici per migliorarmi, ho fatto scelte non semplici, come quella di due anni fa, mi sono buttato nel fuoco e se giusto o sbagliato in quel momento non avrei potuto saperlo.
Difficile per Jannik individuare il momento che gli ha cambiato la carriera: “I tre match point con Djokovic a Davis? Può darsi, ma ci sono stati tanti momenti che hanno dimostrato quanto sono migliorato in campo. Quella è stata una partita molto importante per l’Italia, ma direi che anche a Pechino c’è stata una svolta. Da lì ho iniziato a giocare meglio e mi sono sentito molto più solido. Poi la semifinale di Wimbledon, Toronto e la finale di Torino, difficile dire quale sia stata la svolta”. Sinner sarà ufficialmente numero 1 al mondo con la pubblicazione della classifica lunedì 10 giugno, ma la sua grande umiltà lo tiene con i piedi per terra: “La cosa più importante è restare il ragazzo che sono – conclude – , il successo non mi cambierà, alla fine è solo un numero e un titolo, poi c’è una vita normale fuori dal tennis. Voglio rimanere il ragazzo normale a cui a volte piace andare in kart e fare cose normali con le persone che amo. Ovviamente spero di restare il numero 1 per un po’, altrimenti sarò il numero 2 o il numero 3 ma non voglio mettermi troppa pressione”.
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