Medicina, 10 infezioni della cornea al giorno, il trapianto parziale precoce salva l’occhio – .

Medicina, 10 infezioni della cornea al giorno, il trapianto parziale precoce salva l’occhio – .
Medicina, 10 infezioni della cornea al giorno, il trapianto parziale precoce salva l’occhio – .

Milano, 28 giugno. (Adnkronos Salute) – In Italia quasi 10 persone al giorno rischiano la vista a causa di un’infezione alla cornea. Nel nostro Paese, infatti, si stima che siano oltre 2mila i casi di infezioni della cornea causati da funghi e circa 800 da Acanthamoeba, un patogeno acquatico che trova nelle lenti a contatto, soprattutto quelle morbide, un terreno ideale per la proliferazione. E’ uno dei temi discussi dagli esperti della Società Internazionale di Cornea, Cellule Staminali e Superficie Oculare (Sicsso), riuniti in un convegno a Grosseto.

Gli specialisti notano un continuo aumento di queste infezioni, che nel 50% dei casi non rispondono alle terapie mediche e richiedono il trapianto di cornea. Più di una volta su due, tuttavia, l’operazione fallisce, soprattutto perché viene eseguita troppo tardi. Una speranza viene dal trapianto di cornea lamellare anteriore o Dalk, in cui non viene impiantata la cornea a tutto spessore, ma vengono sostituiti solo gli strati corneali effettivamente compromessi, preservando quelli funzionalmente integri. I risultati di questa tecnica, di cui l’Italia è leader mondiale, garantiscono il successo in quasi il 100% dei pazienti, se l’intervento viene eseguito precocemente nei casi in cui l’infezione più grave è resistente ai farmaci.

“Il trapianto parziale di cornea, purché precoce, è oggi la vera soluzione a infezioni gravi che evidentemente non rispondono alla terapia medica”, afferma Vincenzo Sarnicola, presidente della Sicsso, uno dei chirurghi più esperti al mondo in questa metodica, nota nelle cronache internazionali per aver ricostruito l’anno scorso l’occhio vedente di due ciechi.

“In Italia – spiega Sarnicola – si stima che si verifichino circa 3mila casi di cheratite all’anno dovuti a infezioni fungine o da Acanthamoeba. Purtroppo non sempre le terapie mediche sono in grado di debellare le infezioni. I microrganismi hanno così il tempo di penetrare nella cornea e danneggiarla, al punto da richiedere un trapianto che, se a tutto spessore, fallisce in oltre la metà dei casi, mentre nel 25% i risultati sono anatomici, ma non funzionali, e in 5 % portano all’enucleazione dell’occhio”. Risultati migliori sono possibili con la tecnica Dalk, che “consiste nel sostituire solo lo strato intermedio della cornea (stroma) anziché l’intera cornea – descrive lo specialista – e consente di sostituire solo la porzione malata, lasciando intatto tutto il resto. Il trapianto risulta quindi molto meno invasivo, con grandi vantaggi per il paziente. Eseguito precocemente, riesce quasi sempre a debellare l’infezione, garantendo una sopravvivenza del 99% dei tessuti trapiantati, con pochi casi di rigetto e facilmente curabili”.

“La difficoltà resta nell’apprendere una metodica decisamente complessa che richiede grande competenza tecnica perché i risultati migliori si ottengono ancora oggi separando manualmente i vari strati della cornea – evidenzia Eduard Holland dell’Università di Cincinnati, negli Usa – L’Italia vanta i chirurghi più esperti in mondo in questa tecnica mini-invasiva che vede gli Stati Uniti ancora in ritardo, con solo un migliaio di interventi Dalk eseguiti ogni anno, a fronte di 39mila patologie dello stroma corneale in cui sarebbe invece indicato”.

“Oggi nel nostro Paese – conclude Sarnicola – dei circa 7mila trapianti di cornea eseguiti ogni anno, oltre il 40% sono mini-invasivi. Si tratta di trapianti parziali, cioè effettuati con tecniche selettive o lamellari. I risultati italiani costituiscono quindi un’eccellenza mondiale di cui andare fieri per lo sviluppo e la diffusione di tecniche chirurgiche sempre più innovative”.

 
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