Marco Baroni è sempre più vicino alla panchina della Lazio. Resta il favorito per succedere a Igor Tudor alla guida dei biancocelesti il club che prevede di chiudere nelle prossime 48 ore. Proseguono i contatti tra le parti con l’ex allenatore del Verona che resta il prescelto per la prossima stagione. In quello appena concluso un vero e proprio e un miracolo alla guida dell’Hellas, dopo una finestra di trasferimento di gennaio che ha visto diversi ottimi trasferimenti dovuti alla necessità della società di raccogliere liquidità. Via Ngonge, Hien, Terracciano, Doig e Faraoni. Ma con il merito di Baroni di essere riuscito a valorizzare talenti come Suslov, Folorunsho e Noslin, arrivando anche alla salvezza con una giornata d’anticipo grazie a una media punti di 1,03 per partita.
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Il punto su tutte le panchine della Serie A
Gioco e idee, il calcio di Baroni
Difesa a treutilizzato nella prima parte della stagione, oppure a quattro come fatto dal 13° giorno in poi: sistema che non ha mai abbandonato. E se lo schieramento del reparto difensivo può variare anche in base all’avversario, la certezza è rappresentata dal tridente dietro la punta unica. Gioco proattivo, ricerca della verticalità e pressione organizzata sono le caratteristiche principali dello stile che imprime alle sue squadre. Un possibile ritorno nella Capitale per Baroni che, da calciatore, ha vestito la maglia della Roma nella stagione 1986-87. Due anni dopo arrivò al Napoli con cui vinse gli unici trofei della sua carriera: lo scudetto del 1990 con gol decisivo contro la Lazio e la Supercoppa Italiana.
