«È stato un incubo, non sapevo come uscire da quella macchina. Mi sono sentito ed ero intrappolato. Questo è quanto ha detto lo studente vittima della violenza Roma lo scorso 8 maggio, per il quale il 39enne è stato arrestato Simone Borgese. “Ringrazio la polizia per aver individuato il responsabile – aggiunge la 26enne – Faccio appello a tutte le ragazze che hanno subito abusi: non abbiate paura, denunciatelo”.
Arrestato Simone Borgese, violentata studentessa in macchina: era già stato condannato per aver violentato un tassista nel 2015
Lo studente ricorda i momenti terribili che hanno preceduto la violenza: «Continuavo a dirgli “non entro nella tua macchina”. E ha iniziato a farmi sentire in colpa perché non lo aiutavo.
Mi diceva “non mi stai aiutando in una situazione del genere”, poi continuava a ripetere che il suo telefono era scarico. E ancora “se mi perdo come faccio”. Era davvero un attore, un manipolatore. Non entrerei mai nell’auto di uno sconosciuto. Non avevo abbastanza lucidità per la situazione che si era venuta a creare, vedevo le macchine ferme da un lato e dall’altro della strada, il traffico, lui con la portiera aperta.
Il racconto della studentessa violentata: “Mi hanno aiutato due ragazze”
La giovane è stata lasciata a Villa Bonelli subito dopo la violenza. Ha preso un treno e si è confidata con due ragazze che l’hanno vista sconvolta. “In quel momento non avevo le idee chiare su cosa fare ma sapevo solo che volevo restare a casa e stare in un posto tranquillo”, aggiunge. “Sono state queste due ragazze ad aiutarmi a venire qui alla stazione di polizia per denunciare il fatto”.
«Non mi pento di averlo denunciato perché era la cosa giusta da fare e il prima possibile», dice la studentessa vittima dello stupro per cui Simone Borgese, già condannato per aver aggredito sessualmente un tassista nel 2015, finito in manette.