Il Partito popolare vince le elezioni europee in Spagna con 22 seggi, davanti al PSOE che ne ottiene 20. Al terzo posto si trova il partito di estrema destra Vox con 6 eletti (EUROPEO: LO SPECIALE – AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE).
La situazione in Spagna
Il vantaggio dei popolari sui socialisti è di 4 punti, superiore a quanto previsto dagli exit poll, secondo i risultati reali. Il PP ha ottenuto il 34,1% dei voti e 22 seggi
61 che la Spagna elegge al Parlamento Europeo. Il PSOE si attesta al 30,1% e 20 deputati. Il partito di estrema destra Vox si conferma la terza forza, con il 9,6% e 6 deputati. La piattaforma di sinistra Sumar con il 4,6% dei voti ottiene 3 seggi, un eurodeputato in più degli ex iscritti a Podemos che si fermano al 3,2%. La festa
antisistema di estrema destra Se acabò la fiesta (La festa è finita) con il leader Alvise Perez, al suo esordio ha raggiunto il 4,5% e ha conquistato tre deputati. Il partito liberale Ciudadanos resta fuori dalla Camera europea. La coalizione Ahora Republicas (Erc, EH Bildu, Bng, Ara Mes) ottiene 3 rappresentanti. Mentre Junts con il 2,5% ne perde due
tre deputati che aveva nel 2019 e ne ottiene 1, come la Coalizione per un’Europa Solidale – Ceus (Pnv, Coaliccion Canaria, Geroa Bei).
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Lettura nazionale
Dal punto di vista nazionale, il risultato conferma la polarizzazione dell’elettorato spagnolo, già emersa dai sondaggi nazionali. Ma la vittoria è inferiore alle aspettative per il partito popolare di Nunez Feijoo, che secondo i sondaggi di un mese fa aveva un vantaggio di almeno 10 punti. L’opposizione alla controversa legge sull’amnistia e le polemiche sollevate dall’inchiesta giudiziaria che coinvolge Begona Gomez, moglie del primo ministro Pedro Sanchez, hanno spostato fino a un certo punto il voto contro i socialisti. Che ha mobilitato l’elettorato anche sulla crisi diplomatica con Buenos Aires, dopo le accuse di “corruzione” rivolte dal presidente argentino Javier Milei al governo progressista e alla moglie di Sanchez.
