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Persistono difficoltà, ritardi e carenze sul fronte della prevenzione. Sono necessarie azioni per rafforzare l’informazione, l’accessibilità ai siti di vaccinazione, per rendere efficace la vaccinazione contro l’Herpes Zoster. “È necessario costruire una forte alleanza tra istituzioni sanitarie, operatori e cittadini”. Presentati oggi i dati di una ricerca di Cittadinanzattiva Lazio.

14 GIU

Non manca la soddisfazione per la qualità del servizio erogato, ma sono necessarie azioni per rafforzare l’informazione, l’accessibilità ai siti vaccinali, per rendere efficace la vaccinazione contro l’Herpes Zoster e per mettere la prevenzione al centro delle politiche pubbliche.

Questo in sintesi il quadro emerso dai dati di una ricerca di Cittadinanzattiva Lazio. Il lavoro presentato oggi da Cittadinanzattiva Lazio ha avuto l’obiettivo di indagare lo stato attuale della conoscenza tra cittadini e operatori del valore della prevenzione. I questionari raccolti sono stati 433 da cittadini e 192 da operatori sanitari.

Tre macro aree sotto la lente: l’informazione come metodo, l’accessibilità come sfida organizzativa, la prevenzione come azione fondamentale di politica pubblica.

L’informazione. È apparso chiaro che una prima grande questione è legata alla corretta informazione sui vaccini, sulla loro sicurezza, qualità, efficacia ed eventuali effetti collaterali. Il 30,6% dichiara di non essere stato correttamente informato sui vaccini disponibili; solitamente è il personale del centro vaccinale (52,6%) a fornire le informazioni, seguito dal medico di base (24,2%). Le due vaccinazioni più “popolari” sono quella contro il COVID (45%) e quella contro l’influenza (29%).

I cittadini che hanno dato risposte aperte hanno evidenziato alcune aree di “crisi”: poche informazioni sulla disponibilità della vaccinazione in età adulta; quando e dove farli; Effetti dei vaccini e loro gestione. La maggioranza dei cittadini, inoltre, ritiene che le ragioni più significative che scoraggiano dal vaccinarsi siano: scarsa informazione; paura di possibili controindicazioni/effetti collaterali; informazioni spesso contraddittorie.

Tra le richieste, quelle di materiale informativo sul tema (è la seconda voce con un punteggio massimo di 5 su una scala da 1 a 5 superato solo dal bando attivo).

Dal lato degli operatori sanitari, ritengono che tra i motivi che scoraggiano le persone dal vaccinarsi ci siano i più significativi: timore di possibili controindicazioni/effetti collaterali; poche informazioni; poca fiducia nei vaccini; informazioni spesso contraddittorie. Sulle proposte, gli operatori sanitari privilegiano un colloquio individuale con il proprio medico di base, seguito da campagne di informazione sui mass media e da un colloquio con il personale del centro vaccinale.

Accessibilità. Il dato maggioritario per la “vicinanza” del centro vaccinale è dato dalla risposta “mediamente vicino”, nell’ordine i tre luoghi che hanno avuto più successo: lo studio del medico di base; farmacia; luogo di lavoro.

Gli operatori sanitari confermano in qualche modo questa tendenza, con risposte prevalenti come “lo studio del medico di base”, seguito dal “centro vaccinale” e dal “posto di lavoro”. Buone anche le preferenze per “farmacia” e “ospedale”.

“Appare quindi del tutto chiaro – sottolinea Cittadinanzattiva – che, per quanto riguarda il tema dell’“accessibilità” (fisica), sarebbe preferibile il luogo di massima prossimità al cittadino, strutturando organizzativamente il servizio in modo coerente con tali aspettative. ”.

Concentrati sull’Herpes Zoster. In generale, per i cittadini, la conoscenza dell’Herpes Zoster, dei sintomi e delle complicanze, della sua presenza nei LEA (il 74,3% non sa che la vaccinazione è un LEA e quindi un obbligo/obiettivo per le istituzioni) non è soddisfacente.

E la domanda che rivela questa sensazione è quella “chi ti ha fornito le informazioni sugli effetti dell’Herpes Zoster” dove la parte del leone la fa la risposta “internet/social” seguita a grande distanza dalla risposta “il medico di base ”.

Le domande del Focus Herpes Zoster rivolte agli operatori sanitari rivelano, da un lato, informazioni abbastanza precise sulla patologia. Il dato che fa più riflettere, però, è legato alla domanda se “Sei a conoscenza della gratuità della vaccinazione anti-Herpes Zoster in base alle classi di età e alle condizioni di rischio per patologia nella tua Regione?”. Il 56,6% ha risposto NO, evidenziando un aspetto legato al tema delle informazioni e delle procedure che solleva interrogativi da approfondire.

Prevenzione. In generale, chiunque dichiara che la prevenzione è centrale nelle politiche di sanità pubblica. Ma nella pratica vediamo difficoltà, ritardi e carenze. Su questo punto è necessario costruire una forte alleanza tra istituzioni sanitarie, operatori e cittadini. Dai dati del lavoro emergono più luci che ombre e questo ci fa ben sperare per il prossimo futuro.

14 giugno 2024
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