secondo il giudice potrebbe commettere reati simili – .

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Liguria. Il gip Paola Faggioni ha respinto la richiesta di revoca degli arresti domiciliari per il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti. Per il giudice c’è ancora il rischio di inquinamento probatorio visto che le indagini della Procura di Genova sono ancora in corso e anche il rischio di reiterazione del reato. Come sostengono i pm che hanno espresso parere negativo proprio sulla base di queste due esigenze cautelari.

Per la Procura il rischio di reiterazione del reato deriva non tanto dal legame con le tornate elettorali ma proprio dal modus operandi del governatore, cioè adottare un’azione particolare nei confronti degli imprenditori che lo finanziano, cosa da lui stesso chiaramente rivendicata nell’interrogatorio, definendola un’attività legittima della politica, mentre per i pm si tratta invece di corruzione. E quindi per la Procura il ritorno al ruolo di presidente della Regione Toti potrebbe proseguire su quella strada.

Oltre a ciò, secondo l’accusa, c’è il rischio di inquinamento probatorio dato che le indagini non sono ancora chiuse e l’attività investigativa di Procura e Guardia di finanza è in pieno svolgimento: in questa fase Toti potrebbe influenzare i testimoni che devono ancora essere ascoltati dai pubblici ministeri.

Nella decisione del gip si fa esplicito riferimento anche alle prossime elezioni del 2025: «È evidente, anche alla luce dei recenti sviluppi investigativi, che permane il pericolo che l’indagato possa ripetere analoghe condotte – peraltro ritenute pienamente legittime e corretta da parte dei predetti – in vista delle prossime competizioni elettorali regionali del 2025 (o di eventuali ulteriori competizioni elettorali), per le quali i predetti avevano peraltro già avviato la relativa raccolta fondi”, scrive il giudice Paola Faggioni.

“Tale pericolo diventa ancora più concreto se si considera che il predetto soggetto continua a ricoprire le stesse funzioni e incarichi pubblici, con la conseguente possibilità che venga nuovamente messo al servizio di interessi privati ​​in cambio di finanziamenti”, aggiunge , respingendo la richiesta dell’avvocato Stefano Savi.

La richiesta di revoca degli arresti domiciliari è stata presentata dall’avvocato di Toti lunedì 10 giugno, il giorno dopo il voto per le elezioni europee. “Senza entrare nel merito della questione e sulle ragioni della misura cautelare, riteniamo che, in ogni caso, oggi ci siano le condizioni per la revoca della misura, o, in alternativa, per la sua attenuazione” aveva scritto Savi nel documento, firmato anche dallo stesso governatore. “Quanto al rischio di reiterazione del reato, la celebrazione della tornata elettorale supera una delle ragioni addotte a sostegno della misura cautelare. La lista Toti, inoltre, non ha partecipato né alle elezioni europee né a quelle amministrative concomitanti”, ha spiegato Savi, ricordando che “le prossime consultazioni elettorali in Liguria si terranno infatti tra circa un anno e mezzo e riguarderanno il rinnovo delle liste Consiglio regionale” e aggiungendo che “se si prendesse a riferimento questo futuro impegno politico, appare chiaro che la sospensione dalla funzione di presidente legata alla misura cautelare si caratterizzerebbe come una vera e propria decadenza, non prevista dalla legge proprio per proteggere la volontà popolare espressa attraverso libere elezioni” .

Toti è stato arrestato il 7 maggio con l’accusa di corruzione. Secondo i pm, il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti ha accettato le promesse di vari prestiti di Aldo Spinelli e Roberto Spinelli e ha ricevuto complessivamente 74.100 euro per l’impegno – di “trovare una soluzione” per la trasformazione della spiaggia libera di Punta Dell’Olmo da “libera” a “privata”.

Nelle oltre 600 pagine del provvedimento gli inquirenti ricostruiscono come sarebbe stato agevolato un procedimento edilizio relativo al complesso immobiliare di Punta Dell’Olmo di interesse di Aldo Spinelli e Roberto Spinelli e pendente presso le sedi regionali, da accelerare e approvare la procedura di rinnovo per trent’anni della concessione del Terminal Rinfuse a Terminal Rinfuse Genova srl ​​(controllata al 55% da Spinelli Srl) pendente davanti al Comitato di Gestione dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, approvata il 2.12.2021, – di assegnare a Spinelli gli spazi portuali ex Carbonile ITAR e Carbonile Levante (assegnazione avvenuta rispettivamente il 7.6.22 e il 19.12.22), – di assegnare a Spinelli un’area demaniale utilizzata dalla concessionaria Società Autostrade (ASPI). Anche in questo caso, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, Toti avrebbe agevolato Spinelli nella pratica di “seppellire” Calata Concenter.

Oltre alle pratiche di Spinelli, Toti è accusato anche di aver velocizzato due pratiche relative all’Esselunga in cambio di finanziamenti illeciti da parte di Francesco Moncada concretizzatisi con il pagamento occulto di alcuni spot elettorali sul maxischermo dell’emittente Primocanale.

Anche il presidente della Regione Liguria è indagato per corruzione elettorale nell’ambito dell’inchiesta sullo scambio di voti poiché avrebbe fatto ottenere i voti raccolti dalla comunità riesi in cambio dei posti di lavoro conteggiati secondo l’accusa.

Nel lungo interrogatorio davanti ai pm Luca Monteverde, Federico Manotti e Vittorio Ranieri Miniati Toti aveva ammesso i fatti ma contestava le accuse, sostenendo in maniera circostanziata e circostanziata di aver sempre agito nell’interesse pubblico.

“La decisione di respingere la richiesta di revoca della scarcerazione di Giovanni Toti ci lascia delusi. Avremmo voluto che il governatore eletto democraticamente a larga maggioranza potesse tornare a pieno titolo alle sue funzioni. Il nostro dovere, come abbiamo dimostrato in queste settimane, è portare avanti i lavori del Consiglio regionale continuando a promuovere lo sviluppo della Liguria in tutti i settori” ha commentato il presidente ad interim della Regione Alessandro Piana.

“Gli ottimi risultati su Pil, esportazioni, occupazione e turismo ci danno ragione. Siamo vicini a Giovanni, speriamo possa rientrare al più presto, dimostrando di aver sempre agito nel supremo interesse dei liguri e del territorio” conclude Piana.

 
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