È morto dopo un incidente stradale a Roma il giudice abruzzese Stefano Venturini – .

È morto dopo un incidente stradale a Roma il giudice abruzzese Stefano Venturini – .
È morto dopo un incidente stradale a Roma il giudice abruzzese Stefano Venturini – .

Magistratura in lutto dall’Abruzzo alla capitale per la morte di Stefano Venturini, giudice della Corte d’Appello di Roma. Il magistrato originario di Tagliacozzo, in provincia dell’Aquila, è morto per le gravi ferite riportate in seguito ad un incidente stradale avvenuto giovedì scorso mentre, come riporta RomaToday, alla guida della sua moto Yamaha Virago nella zona Labaro-Prima Porta, a Roma Nord, si è scontrato frontalmente con un’altra moto guidata da un 48enne che procedeva in senso contrario.

Ancora da chiarire le cause dell’incidente, Venturini, trasportato d’urgenza al reparto di terapia intensiva dell’ospedale Sant’Andrea, è morto venerdì mattina. Ferito anche il motociclista alla guida di una Yamaha Tenerè.

La notizia della scomparsa del giudice ha scosso profondamente l’Abruzzo, in particolare ad Avezzano, dove il giudice Venturini aveva lavorato per circa 10 anni prima della sua nomina alla Corte d’Appello di Roma. “Rimarrà vivo il ricordo di un giudice preparato che svolse il suo lavoro con integrità, ma sempre con un innato senso di umanità” scrive l’ordine degli avvocati di Avezzano, esprimendo la propria vicinanza alla famiglia del giudice Stefano Venturini.

La comunità di Tagliacozzo è stata colpita dalla terribile notizia e ha dato voce al sindaco Vincenzo Giovagnorio con un commovente messaggio pubblicato sul suo profilo Facebook: “Stefano, per gli amici della sua generazione e per tanti di noi affettuosamente “Patata”, al di là brillante e considerevole carriera di magistrato, dovette affrontare avvenimenti che solitamente incidono gravemente sul prosieguo della sua esistenza e che solo grazie al suo equilibrio, alla sua calma, alla sua serenità d’animo, alla sua non comune intelligenza e alla sua preparazione culturale riuscì a metabolizzare e accettare , valorizzandolo per una comprensione realistica e profonda dell’esistenza umana. Avendo assistito, in gioventù, all’incidente stradale e alla morte dell’amico Andrea Blasetti; l’aver subito la morte improvvisa del fratello minore Paolo, qualche anno fa, a causa di un incidente sulla Cristoforo Colombo mentre faceva jogging, sono certamente situazioni che segnano indelebilmente gli animi più forti in un’elezione di buon senso e saggezza. Quando un uomo è chiamato a giudicare gli altri uomini secondo la legge, deve certamente possedere qualità eccezionali commisurate al rispetto normativo, all’umanità e al senso della giustizia. Stefano aveva questi carismi! E li aveva arricchiti essendo stato educato a valori ispirati al rispetto della persona e della dignità umana in ogni caso. Stefano “Patata” fa parte di quella generazione di persone che restano sempre giovani e tutti noi vogliamo ricordarlo così: un ragazzo che, nonostante tante sofferenze nella vita, ha saputo realizzarsi pienamente con la sua famiglia, con un prestigio e una professione delicata, nello sport, nella società e nella cultura. Giungano alla moglie Teresa, al figlio Federico e a tutti i loro parenti le espressioni di vicinanza e di cordoglio dell’Amministrazione comunale di Tagliacozzo e mie personali”.

E ancora, la Camera penale di Roma ricorda Venturini come “una persona sempre disponibile all’ascolto, un magistrato attento, preparato e sensibile”.

 
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