Bruxelles, presentato alla Regione Friuli Venezia Giulia l’ultimo libro di De Filippo – .

Bruxelles, presentato alla Regione Friuli Venezia Giulia l’ultimo libro di De Filippo – .
Bruxelles, presentato alla Regione Friuli Venezia Giulia l’ultimo libro di De Filippo – .

(AGENPARL) – Roma, 16 giugno 2024

L’ARTE DEL FRIULI VENEZIA GIULIA A BRUXELLES

Trieste, la città ferita è un’isola che galleggia sul non detto

L’ultimo libro di De Filippo presentato a Bruxelles alla Regione Fvg

Trieste, città dilaniata dai conflitti e dalle travagliate vicende del confine orientale nel Novecento, secondo il giornalista e scrittore Francesco De Filippo, è un’isola (“Trieste è un’isola” è il titolo del suo ultimo libro, pubblicato di Castelvecchi). Un’isola della mente, ovviamente non della geografia: un luogo unico, che si riconosce in codici specifici, a partire dal dialetto, lingua usata universalmente da ogni strato sociale, e tradizioni che assumono quasi il ruolo di riti civili, che servono per comunicare un’identità molto forte, uno scudo che si è formato dopo un lungo periodo segnato da un senso di continua minaccia di invasione.

Quest’isola “galleggia” anche sul non detto ma non rimosso, su eventi del passato che rimangono attuali ma non emergono quasi mai nel discorso pubblico. Sono alcune delle riflessioni emerse nel corso della presentazione del volume presso l’Ufficio di Collegamento della Regione Friuli Venezia Giulia a Bruxelles, in cui l’autore ha dialogato con Marianna Accerboni, curatrice della mostra “Arte femminile triestina nel XX secolo”, visitabile all’Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles fino al 31 luglio e durante il quale ha avuto luogo la presentazione della spy story di De Filippo.

Insomma, per tutte queste caratteristiche, una città, o meglio, un’isola tutta da scoprire, svelata lentamente con la cura dedicata ad un oggetto antico e prezioso. Un’isola dai due volti: da un lato fieramente attaccata al passato, dall’altro proiettata nel futuro con un’imprenditorialità illuminata e un altissimo numero di enti di ricerca scientifica all’avanguardia.

“Ho scelto lo stile poliziesco perché mi permetteva di accompagnare il lettore nella scoperta non solo della trama del libro ma anche della città stessa”, ha precisato De Filippo. Trama che porta il lettore tra Trieste, Napoli – città d’origine dello scrittore e del suo personaggio principale, Vincenzo Tagliente, di cui leggiamo “le prime e involontarie indagini” – e gli Stati Uniti d’America.

Ma tutto parte dal campo profughi di Padriciano, a pochi chilometri dal centro del capoluogo giuliano, dove sono passati migliaia di esuli istriano-dalmati. Il libro racconta come la catena di violenze e ingiustizie portate avanti dai regimi totalitari abbia avuto ripercussioni sulla gente comune.

Ma lo fa “mescolando il sorriso al dramma come nella migliore tradizione napoletana”, come sottilmente ricordato da Accerboni che, introducendo l’autore, ha sottolineato l’intreccio del pathos del giallo con la tragicità di eventi storici epocali come la l’esodo di 350.000 istriani e le foibe – che segnarono la città nel difficile dopoguerra. Più altri “momenti di divertissement di ispirazione quasi teatrale come nella cultura napoletana, alla quale l’autore appartiene”.

All’incontro erano presenti intellettuali e artisti italiani, belgi e francesi, oltre a Enrico Tibuzzi, responsabile della sezione belga dell’Agenzia Ansa, e Italo Rubino, vicepresidente del Circolo di Bruxelles dell’Associazione Giuliani nel Mondo.

Ulteriori informazioni sull’autore

Francesco de Filippo (Napoli, 1960), è stato inviato all’estero per Il Sole 24 Ore ed è responsabile dell’Agenzia Ansa per il Friuli Venezia. È autore di oltre venti libri, tra romanzi, saggi e altro, molti dei quali sono stati tradotti in Francia, Germania e Repubblica Ceca. Il suo romanzo d’esordio, Una storia anche d’amore (Rizzoli, 2001), ha vinto il premio Cypraea, è entrato nella top five del Premio Berto ed è stato finalista al Premio Arezzo. Il successivo, L’affondo di gommoni (Mondadori, 2004), è stato pubblicato nella Repubblica Ceca e in Francia, dove è stato selezionato per il Supercampiello Europa e per il prestigioso premio Polar. Nel 2001 ha vinto il Premio Paris Noir con il romanzo L’Offense (Métailié). Numerosi suoi racconti sono stati pubblicati su giornali e periodici (la Repubblica, Carta, Il manifesto) e compaiono in diverse antologie. Tra i suoi ultimi lavori ricordiamo Filosofia per i prossimi umani (con Maria Frega – Giunti, 2020), e per Castelvecchi La nuova via della seta (2019), No vax: il grande sogno negato (2022) e i romanzi Le visioni di Johanna (2019 ), Per prima cosa abbiamo sterminato gli uccelli… (2020).

Ulteriori informazioni sulla mostra

Il progetto espositivo è promosso e sostenuto dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e dall’Associazione Foemina APS di Trieste e realizzato in coproduzione con l’Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles, con il patrocinio del Comune di Trieste, media partner Il Piccolo, Quotidiano di Trieste, e con l’organizzazione di Associazione Giuliani nel Mondo e Circolo AGM di Bruxelles, Ente Friuli nel Mondo e Fogolâr Furlan di Bruxelles e il contributo di Fondazione CRTrieste, Ciaccio Arte – Big Broker Insurance Group (Milano), Francesco Katalan casa di spedizione Srl (Muggia, Trieste), Azienda Agricola Zidarich (Trieste), Rotary Club Trieste Alto Adriatico, Biesse Forniture Elettriche Studio Luce, Videoest Trieste, Grafica Goriziana.

 
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