Incendio in via Tiro a segno, montagne di rifiuti in fiamme nell’ecomostro – .

Incendio in via Tiro a segno, montagne di rifiuti in fiamme nell’ecomostro – .
Incendio in via Tiro a segno, montagne di rifiuti in fiamme nell’ecomostro – .

Non c’è stato il tempo di ripulirlo e di dare finalmente il via ai lavori di demolizione, che ancora una volta era piena di rifiuti ai quali oggi è stato dato fuoco. Un incendio è avvenuto intorno alle 14 all’interno dell’ecomostro di via Tiro a Segno, un bene abusivo confiscato alla mafia che versa da decenni in stato di totale abbandono. Dopo le segnalazioni dei residenti e della vicina sede dell’AMG, sono arrivati ​​i vigili del fuoco che hanno impiegato diverse ore per spegnere l’incendio nel quale sono andati bruciati cumuli di rifiuti ammassati in quella che ormai è diventata una discarica.

Dopo anni di inerzia, o quasi, l’amministrazione Lagalla si era impegnata a riqualificare l’area rimuovendo i rifiuti, demolendo l’ecomostro e intitolando la strada a Biagio Conte. Nell’aprile 2024, come annunciato dall’assessore all’Urbanistica Maurizio Carta, lo era è stato nominato l’unico responsabile del procedimento e la scelta è caduta su un ingegnere della Coime. Gli operai comunali, dopo i primi interventi di smaltimento rifiuti da parte della Rap, avevano eseguito lavori di messa in sicurezza recintando alcune aree e chiudendo vari accessi e scale.

Lo scorso febbraio ilLa proprietà è stata oggetto di bonifica da parte di Rapche è durata una settimana ed è costata 12mila euro in più, al termine della quale sono state portate via quasi trenta tonnellate di materiale, tra rifiuti ingombranti, macerie edili e rifiuti indifferenziati. Durante le operazioni sono venute alla luce anche numerose lastre di Eternit, per le quali è stato necessario l’impiego di una ditta specializzata incaricata dal Comune per la loro rimozione. Nel corso dei mesi, tra un passaggio e l’altro MA soprattutto dopo le Bampe di San Giuseppe, la puzza – che ha anche diversi piani interrati sospettati di essere pieni di rifiuti – è tornata a essere una discarica che oggi, a causa dell’incendio, ha rilasciato diossine che hanno invaso il quartiere.

Quanto fatto finora non sarebbe bastato e nell’edificio sono comparse altre lastre di amianto che renderanno necessario un altro intervento da parte della ditta incaricata dal Comune che, secondo fonti interne a Palazzo delle Aquile, ha già ricevuto l’ordinanza e prima di entrare in azione dovrà comunicare i dettagli dell’attività da svolgere. Ciò significa che, una volta bonificata nuovamente l’area e rimosso l’amianto, l’Amministrazione si troverà, nonostante i suoi sforzi, al capolinea e dovrà riprogrammare un piano che preveda tutti i lavori da realizzare in rapida sequenza per evitare che l’ecommonster cada nell’oblio ancora per qualche anno.

“Stiamo trovando le risorse per la caratterizzazione dell’area – dichiara l’assessore Carta a PalermoOggi – e per il successivo smaltimento dei rifiuti speciali. Quindi, una volta completata la bonifica, che richiederà circa 3 mesi, Coime sarà pronta a demolire la proprietà.”

 
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