La NASA manda Musk in orbita con milioni di – .

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Lo spazio diventa sempre più affollato. Mentre la navetta Starliner della Boeing, colpita da numerosi problemi tecnici, vedeva annullato a tempo indeterminato il suo ritorno sulla Terra dalla Stazione Spaziale Internazionale che attualmente ospita nove astronauti – sei americani e tre russi – la NASA ha annunciato di aver compiuto un passo fondamentale in vista della messa in sicurezza e la deorbitazione controllata della ISS scegliendo SpaceX di Elon Musk come partner.

LA NASA HA FIDUCIA ELON MUSK

Sarà SpaceX, che ha appena testato con successo la sua Starship, a fornire il veicolo che, tra circa sei anni, ovvero attorno al 2030, demolirà la storica “casa spaziale” degli astronauti.

Oppure, per dirla in termini tecnici, SpaceX dovrà occuparsi del “deorbit” della ISS, quindi dovrà “frenare” la caduta della Stazione Spaziale e guidarla nella sua discesa finale verso la Terra, facendo sì che si disintegri nell’atmosfera a una velocità di oltre 27.000 chilometri orari, concludendo oltre 30 anni (nel 2030 saranno 32) di una carriera onorata tra fuochi d’artificio e polvere di stelle.

DETTAGLI DELL’OPERAZIONE

L’ordine di Musk per SpaceX vale 843 milioni di dollari, anche se la NASA non ha ancora specificato se i suoi partner internazionali contribuiranno a coprire i costi del progetto. Si tratta di una missione che ha i suoi profili di rischio, poiché l’azienda di Elon Musk dovrà garantire che la distruzione della ISS avvenga lontano dalle aree popolate del nostro pianeta.

I RISCHI

Sebbene la Stazione Spaziale Internazionale sia più piccola di un granello di polvere rispetto alla massa del nostro pianeta, la ISS pesa oltre 400.000 chilogrammi, una massa significativamente maggiore dei 2.600 chilogrammi di batterie esaurite deorbitate nel 2021, che tuttavia non si sono bruciate completamente nell’atmosfera terrestre, colpendo il tetto di una casa in Florida. Il rientro della Stazione Spaziale Internazionale dovrà quindi avere la giusta traiettoria per garantire che la ISS offra la massima resistenza possibile all’atmosfera, disintegrandosi completamente.

I PROBLEMI DELLO STARLINER

La decisione della NASA rappresenta naturalmente una grande opportunità per la realtà messa in piedi da Musk. Ma anche i numerosi problemi ai motori e le perdite di elio dello Starliner che hanno spinto la National Aeronautics and Space Administration a rinviare la partenza dello shuttle (si parla di luglio) vanno a vantaggio del proprietario della Tesla, visto che il veicolo Boeing è in concorrenza diretta con “Crew Dragon” di SpaceX.

La NASA DECOLLA LA VALUTAZIONE DI SPACEX

La società, valutata 180 miliardi di dollari in un’operazione risalente a dicembre, ha visto il suo valore salire fino a sfiorare i 210 miliardi di dollari nelle ultime ore, secondo fonti citate da Bloomberg.

La nuova valutazione, ottenuta nell’ambito di un’offerta rivolta a dipendenti e personale interno, in cui le azioni SpaceX sono state offerte a 112 dollari ciascuna, rappresenta un record per una società privata americana, ma è comunque inferiore ai 268 miliardi di dollari di ByteDance, la software house cinese meglio conosciuta per TikTok.

UNA BREVE STORIA DELLA ISS

Ma la vera protagonista della notizia è la Stazione Spaziale Internazionale, anche se SpaceX ha rubato la scena. L’ISS è stata completata nel 2011 ma la sua costruzione è iniziata nel 1998, con il modulo russo Zarya, lanciato il 20 novembre dello stesso anno, finanziato dagli Stati Uniti con 220 milioni di dollari (162 milioni di euro) e realizzato grazie all’impegno di cinque organizzazioni spaziali agenzie: oltre a quella russa e alla NASA, anche l’ESA e le agenzie canadese e giapponese. Solo due anni dopo aveva tutte le funzioni adatte ad ospitare gli astronauti. I primi furono Yuri Gidzenko, William Shepherd e Sergei Krikalev. Mentre il primo astronauta dell’ESA è stato l’italiano Umberto Guidoni.

Tra i momenti più difficili per l’esplorazione spaziale bisogna certamente ricordare l’incidente del Columbia, avvenuto il 1 febbraio 2003, con lo shuttle che si disintegrò nell’atmosfera durante il volo di ritorno dalla ISS con a bordo sette astronauti. In seguito a quegli eventi, per molti mesi l’ISS fu costretta a sopravvivere solo grazie ai rifornimenti delle navette russe Soyuz, fino al 2006, quando riprese l’assemblaggio con lo Space Shuttle Atlantis.

QUANTE TRIBOLAZIONI A BORDO DELLA ISS

Negli ultimi tempi, però, il team di astronauti a bordo della Stazione Spaziale Internazionale si è più volte lamentato della presenza di acqua nelle tute spaziali “Emu” della NASA, un problema che dovrebbe accelerare il pensionamento dell’attuale tecnologia utilizzata per effettuare passeggiate spaziali.

A seguito di un incidente simile nel marzo 2022, c’è stato uno stop di sette mesi alle attività extraveicolari. Ma a quanto pare i “sarti spaziali” della NASA non sono ancora riusciti a risolvere questo problema in cui è incappato anche il nostro Luca Parmitano dell’ESA.

 
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