Assoambiente vince al TAR contro l’ARERA sul riconoscimento automatico dell’inflazione dei rifiuti – .

Assoambiente vince al TAR contro l’ARERA sul riconoscimento automatico dell’inflazione dei rifiuti – .
Assoambiente vince al TAR contro l’ARERA sul riconoscimento automatico dell’inflazione dei rifiuti – .
I giudici del TAR Lombardia, a seguito di numerose segnalazioni di ASSOAMBIENTE (l’Associazione che rappresenta le imprese che operano nei settori dell’igiene urbana, del riciclo, del recupero, dell’economia circolare, dello smaltimento e della bonifica dei rifiuti) e a seguito di ricorso, hanno annullato la delibera dell’ARERA n. 389/2023 e la Delibera n. 1/2023 nella parte in cui l’Autorità non ha previsto un sistema di aggiustamento automatico per il calcolo dell’inflazione (che esclude l’intervento discrezionale degli Enti territoriali).

Grazie all’intervento di Assoambiente, il metodo tariffario rifiuti dell’ARERA (MTR-2) dovrà quindi prevedere il riconoscimento automatico di un conguaglio positivo nel piano economico-finanziario (PEF) pari al 4,5%.

“Da sempre al fianco delle aziende del settore sui temi normativi, Assoambiente chiede da circa due anni l’integrazione nel metodo tariffario rifiuti di meccanismi/fattori correttivi non ordinari – scrive l’associazione in una nota – proporzionati e coerenti con la straordinarietà del contesto in cui i gestori si sono trovati a operare dal 2022, con l’obiettivo di confermare l’approccio della regolazione come strumento efficace per garantire la continuità dei servizi essenziali”.

“Sebbene l’Autorità con la Determinazione 6 novembre 2023, n. 1/DTAC/2023, avesse ‘aperto’ alla possibilità di riconoscere un adeguamento positivo riconducibile al tasso di inflazione effettivo per il 2023, tale possibilità era rimessa alle valutazioni di opportunità degli Enti Territorialmente Competenti (ETC) chiamati a validare i PEF; un contesto che aveva determinato una forte incertezza oltre che incoerente con i principi di regolazione in tema di riconoscimento dei costi efficienti sostenuti dai gestori”.

“Con la sentenza, che ci auguriamo diventi presto definitiva – afferma il presidente Chicco Testa – riconosciamo un principio da sempre ribadito da Assoambiente: la predisposizione del PEF pluriennale non può derogare ai principi cardine della regolamentazione relativi all’utilizzo di alcune fonti contabili e l’adeguamento dei costi relativi agli anni precedenti, applicando indici inflazionistici determinati monitorando l’effettiva dinamica dei prezzi. La componente di bilanciamento, non più discrezionale degli Organi, ma riconosciuta automaticamente, rappresenta un passo importante per la stabilità della gestione e la corretta copertura dei costi operativi e di investimento”.

 
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