Noleggio oro a Biella, l’SOS dei commercianti: “Calmo i prezzi in centro”

Noleggio oro a Biella, l’SOS dei commercianti: “Calmo i prezzi in centro”
Noleggio oro a Biella, l’SOS dei commercianti: “Calmo i prezzi in centro”

Sono diverse le questioni irrisolte che attendono i nuovi amministratori al passaggio. Tra questi c’è sicuramente il problema del commercio che esige risposte immediate. La sofferenza del centro storico, ormai sempre più spopolato di attività, è nota da tempo. I numeri parlano chiaro: sono circa 100 le vetrine di via Italia, e 30 hanno le saracinesche abbassate. Il costo mensile di un negozio di medie dimensioni si aggira intorno ai 2.500 euro e i negozianti lamentano, oltre all’affitto elevato, un livello di manutenzione (da parte dei titolari) che spesso rasenta lo zero.

Muffe, topi e scarafaggi, in molti casi, sono una costante e gli affittuari sono costretti a disinfestazioni continue. Intanto, Confesercenti chiede una ripresa immediata degli interventi per contrastare la crisi che coinvolge l’alta società biellese. «Dobbiamo riprendere grandi manovre per rioccupare i negozi sfitti di via Italia – afferma il presidente Angelo Sacco -. Tutto si è fermato per tre mesi, a causa delle elezioni, e dobbiamo riprendere il lavoro iniziato. Non abbiamo tempo da perdere per due motivi: il primo è che i 188mila euro di finanziamenti regionali destinati alla valorizzazione del settore hanno una scadenza fissata a marzo 2025. E non meno importante è il fatto che dietro ogni negozio ci sono famiglie e dipendenti che da anni lottano». Grazie ai finanziamenti del Distretto Commerciale Urbano, l’obiettivo era quello di riaccendere tutte le vetrine oscurate attraverso un lavoro di mediazione con i proprietari degli immobili vuoti e, nel frattempo, anche di abbellire il centro storico, grazie ai finanziamenti erogati direttamente alle attività commerciali, tramite un bando, per rinnovare la parte espositiva e con nuovi arredi urbani. «C’è stato solo un primo incontro con le agenzie immobiliari, per testare il mercato e poi intercedere direttamente con le proprietà – continua Sacco -. Dobbiamo partire subito».

I commercianti chiedono interventi concreti. «Noi negozianti abbiamo una nostra identità, dobbiamo essere valorizzati e non attaccati costantemente – dice, senza esitazione Gabriella Mele, responsabile di Clore Outlet -. Ho aperto i battenti dopo la pandemia, e per quanto mi riguarda devo dire che i clienti ci sono, basta saperli conquistare. Ho un discreto fatturato, non posso lamentarmi”. E aggiunge: «Non mi lamento nemmeno del costo degli affitti, ma il problema è che a fronte di richieste a dir poco elevate in termini economici non c’è una risposta adeguata nella cura degli immobili e delle fognature. . Il problema principale è l’umidità. Tutte le attività commerciali necessitano di un magazzino e le cantine sono impraticabili”. Il negoziante, inoltre, si rivolge direttamente alla nuova amministrazione: «Vorrei chiedere al Comune di credere e investire in Via Italia. È una zona splendida, merita di essere curata di più”.

Nel frattempo le serrande sono ancora tante. “Quando cercavamo un negozio da affittare – racconta Moreno Rizzo, titolare della nuova salumeria Made in Biella -, abbiamo appreso con tristezza che da via San Filippo ai portici del Comune sono una decina, sono una trentina i negozi sfitti in tutta Via Italia. Siamo partiti con il giusto entusiasmo, ma chi amministra deve fare la sua parte”. La burocrazia è un altro punto dolente. “Avevo chiesto al Comune di poter collocare solo due seggi – prosegue il commerciante -, ma ho dovuto rinunciare. Questo non è in linea con una città che punta a diventare una destinazione turistica”.

 
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