incontro dei sostenitori dell’ex regime di Gheddafi il 4 e 5 luglio a Roma – .

incontro dei sostenitori dell’ex regime di Gheddafi il 4 e 5 luglio a Roma – .
incontro dei sostenitori dell’ex regime di Gheddafi il 4 e 5 luglio a Roma – .

Il 4 e 5 luglio si terrà a Roma l’incontro dal titolo “Forum dei sostenitori dell’ex regime” della Libia, organizzato dal Centro per il dialogo umanitario, organizzazione no-profit svizzera che opera per prevenire e risolvere i conflitti armati attorno al territorio libico. mondo attraverso la mediazione e la diplomazia. Secondo quanto ho appreso “Agenzia Nova”, l’incontro fa parte di un dialogo più ampio volto a stabilire un nuovo governo libico, nel tentativo di seguire il percorso stabilito nel 2021 quando 75 delegati libici al Libya Political Dialogue Forum sponsorizzato dall’ONU hanno scelto Abdulhamid Dabaiba come primo ministro del Government of National Accord (GUN, con sede a Tripoli). Il Centre for Humanitarian Dialogue sta cercando di riunire i vari interlocutori libici attorno allo stesso tavolo per cercare di trovare una soluzione su un nuovo governo. Da parte sua, il team politico del candidato presidenziale Saif al-Islam Gheddafi (figlio del defunto colonnello libico Muammar Gheddafi) ha rifiutato l’invito e non parteciperà all’incontro.

In una nota diffusa ieri sera, l’entourage politico di Gheddafi ha spiegato che il rifiuto di partecipare all’incontro era dovuto all'”invito di alcune personalità politicamente impegnate con Khalifa Haftar (Comandante in Capo dell’autoproclamato Esercito Nazionale Libico, LNA), che a sua volta fornisce loro tutti i mezzi di sostegno materiale e politico, il che contraddice la natura e il titolo esplicito dell’invito”. “Le personalità invitate non hanno preso posizione, nemmeno sotto forma di dichiarazione di condanna, quando Haj Ali Abusbaiha, capo della squadra di riconciliazione del candidato presidenziale Saif al Islam Gheddafi e sostenitore del regime, è stato rapito. E, sfortunatamente, hanno accolto con favore il rapimento. Inoltre, non riconosciamo l’azione militare che si sta preparando (da parte delle forze dell’LNA in Cirenaica) e sottolineiamo che non vi parteciperemo e non ne faremo parte”, si legge nella nota.

La Libia oggi è governata da due coalizioni politico-militari rivali: da una parte il Governo di Unità Nazionale con sede a Tripoli del Primo Ministro Dabaiba, riconosciuto dalla comunità internazionale e sostenuto soprattutto dalla Turchia; dall’altra il Governo del Primo Ministro designato dal Parlamento con sede ad est, Osama Hammad, di fatto un esecutivo parallelo con sede a Bengasi gestito dal generale Haftar, un signore della guerra con forti legami con la Russia. Per uscire dallo stallo politico, l’ormai ex inviato Onu Abdoulaye Bathily aveva lanciato, il 27 febbraio 2023, un piano per redigere gli emendamenti costituzionali e le leggi elettorali necessari per tenere elezioni “libere, inclusive e trasparenti” entro l’anno scorso. Tuttavia, questo piano è fallito, così come le successive consultazioni politiche per installare un nuovo governo tecnico e organizzare le elezioni. Il fragile equilibrio su cui poggia oggi la Libia si basa sull’accordo implicito tra due potenti famiglie – i Dabaiba e gli Haftar al potere rispettivamente a Tripoli (ovest) e Bengasi (est) – con un ruolo crescente dei “Verdi” (ovvero ex sostenitori di Gheddafi) nello stato profondo.

Leggi anche altre news su Nuove notizie

Clicca qui e ricevi aggiornamenti su WhatsApp

Seguici sui canali social di Nova News su TwitterLinkedIn, Instagram, Telegramma

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV un’azienda della Vallagarina in difficoltà – .
NEXT fare la coda nonostante il caldo – .