Ha vinto lo stesso. Nella Caporetto dell’avventura italiana agli Europei di calcio c’è un professionista che, proprio come nell’ultima edizione di quel campionato, esce davvero a testa alta: Paolo Pacchioni. Commentatore radiofonico di Rtl 102.5. Esperto di calcio. Ma soprattutto simbolo quasi perfetto di quello che secondo me dovrebbe essere il racconto di una partita, ovvero emozionante, coinvolgente ma mai travolgente. Milanese, 51 anni, appassionato di sport ma anche, come ripete spesso, di “carboidrati”, è uno speaker dalla rara velocità di esecuzione (in sostanza, parla a raffica) che tiene sempre in primo piano il gesto sportivo. Pacchioni non canta e non suona, non passa il tempo a dimostrare quanto è bravo e non sfrutta ogni scusa per snocciolare conoscenze.
Come potete capire, ormai è una rarità. Insomma, nonostante i suoi trent’anni di carriera ha ancora lo spirito del “giovane promettente” che si emoziona e si rattrista a seconda di come gioca la Nazionale e, come quando Zaccagni segnò all’ultimo secondo, è capace di scatenarsi alla sudamericana usando tutti i decibel della voce.
Ciò che resta nelle radiocronache di Pacchioni è il senso della sorpresa, lo spirito del giovane spettatore di calcio che sa stupirsi. Se a ciò aggiungiamo la competenza di un esperto, ecco che abbiamo il profilo del commentatore radiofonico ideale.
