«Prende i finanziamenti pubblici, ma conferma i licenziamenti» – .

«Prende i finanziamenti pubblici, ma conferma i licenziamenti» – .
«Prende i finanziamenti pubblici, ma conferma i licenziamenti» – .
Agenzia Dire, conclusa con esito negativo la procedura di licenziamento (Foto: dire.it)

Controversie 01 Lug 2024

Nonostante abbia recentemente vinto un concorso per la presidenza del Consiglio, l’azienda conferma “con arroganza e a scapito di tutte le parti coinvolte” le procedure nei confronti di sette lavoratori e lavoratrici. Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil: «Comportamenti inaccettabili».

“Si è conclusa oggi con esito negativo la procedura di licenziamento dei sette lavoratori dell’agenzia di stampa Dire”. Lo rendono noto Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, ricordando che “si sono svolti diversi incontri tra sindacati e azienda, nel corso dei quali sono state presentate numerose proposte sindacali per evitare licenziamenti, come uscite volontarie, incentivi all’esodo, riconversioni professionali e ammortizzatori sociali”.

“Nell’incontro svoltosi in Regione Lazio – prosegue la nota – quest’ultima ha proposto all’azienda l’utilizzo dell’ammortizzatore sociale ancora disponibile insieme alla possibilità di uscite volontarie. Nei giorni scorsi, come organizzazioni sindacali, abbiamo scritto al sottosegretario Barachini esortandolo a intervenire. Lo stesso sottosegretario, nel suo intervento, ha invitato l’azienda a riprendere corretti rapporti sindacali e a trovare soluzioni alternative alla cassa integrazione. Nonostante tutte le proposte avanzate e l’intervento delle istituzioni, Dire ha confermato con arroganza e disprezzo di tutte le parti coinvolte, di procedere alla cassa integrazione senza di fatto avanzare soluzioni alternative concrete”.

Eppure, “l’agenzia Dire si è recentemente aggiudicata uno dei lotti per servizi specialistici della Presidenza del Consiglio per un importo di circa 400 mila euro – proseguono i sindacati -. È proprio il fatto di essere destinataria di finanziamenti pubblici a rendere ancora più inaccettabile il comportamento di Dire. La contemporaneità tra l’aggiudicazione del bando della Presidenza del Consiglio e la cassa integrazione è un fattore su cui bisogna riflettere: soldi pubblici per finanziare la cassa integrazione. Ora la parola passerà alla magistratura, con le contestazioni ai licenziamenti dei lavoratori coinvolti. Come sindacati continueremo a sollecitare le istituzioni affinché simili comportamenti di Dire non restino impuniti”. (Ansa – Roma, 7 luglio 2024)

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