CAMBIAMENTO! Ieri, oggi, domani. Il Po. A Palazzo Madama il nostro fiume – .

CAMBIAMENTO! Ieri, oggi, domani. Il Po. A Palazzo Madama il nostro fiume – .
CAMBIAMENTO! Ieri, oggi, domani. Il Po. A Palazzo Madama il nostro fiume – .

Sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica di Torino presenta una mostra che, insieme a un progetto territoriale molto ampio, intende esplorare il tema della crisi climatica, offrendo una visione sinottica dei cambiamenti millenari lungo il percorso del fiume Po, paradigma di quanto sta accadendo su scala globale.

Il progetto nasce dal dialogo con l’Assessorato alla Cura della Città, Verde Pubblico e Argini Fluviali della Città di Torino e dalla collaborazione tra Palazzo Madama e importanti partner nazionali, da sempre impegnati sui temi della tutela e della salvaguardia ambientale, in primis l’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po (ABDPO) e l’Agenzia Interregionale per il Fiume Po (AIPo) insieme alle Riserve della Biosfera del Po, oggi riunite nella Riserva MaB UNESCO Po Grande. Accanto a loro, gli interpreti torinesi, dal Politecnico di Torino all’Università di Torino, all’Istituto Europeo di Ricerca che quotidianamente svolgono attività di ricerca e studio del Po e delle acque in generale da diverse prospettive disciplinari, e con la media partnership di Rai Radio3.

Affrontando i temi essenziali del cambiamento climatico in un percorso espositivo che tesse un racconto visivo interamente sviluppato nell’interazione tra grande pittura e fotografia, illustrazione e infografica capaci di narrare il paesaggio italiano nella sua complessità e articolazione, dalle Alpi al mare, il progetto espositivo focalizza l’attenzione sul tema dell’acqua e in particolare sul nostro Grande Fiume, che da millenni determina il paesaggio e la vita delle popolazioni, è mezzo di comunicazione ma anche supporto essenziale per le attività agricole e industriali, e ne esplora le conseguenze e analizza le possibili soluzioni messe in atto.
agiscono sul territorio da parte dei vari enti di ricerca e tutela del Po.

652 chilometri di lunghezza, 141 affluenti, quasi 87.000 chilometri quadrati di bacino idrografico, 19.850.000 abitanti, il 37% della produzione agricola italiana, il 55% dell’industria zootecnica nazionale: il Po e la Pianura Padana, dove si produce il 40% del PIL nazionale, costituiscono una delle aree a più alta concentrazione di popolazione, industrie e attività commerciali a livello europeo.

Questo incredibile sviluppo è stato possibile grazie alla storica stabilità e abbondanza della portata delle acque del fiume più grande d’Italia, che provengono da innumerevoli fonti e diversificati processi naturali – sorgenti montane, scioglimento delle nevi, ghiacciai, grandi laghi e risorgive di pianura – ma che negli ultimi decenni hanno subito una significativa modifica, determinando un fenomeno di crisi che si sta verificando ovunque a livello globale.

Proprio per le sue peculiarità e per il suo lascito di memoria, stratificazione storica e paesaggistica, il Po – romano e pagano, bizantino e longobardo, feudale e delle signorie, delle campagne e delle città, romantico, agricolo, industriale, turistico e cinematografico – è capace di veicolare in modo emblematico e nettamente percepibile la crisi climatica e i suoi effetti: la fisionomia del pianeta sta cambiando più rapidamente di quanto non abbia fatto negli ultimi millenni e il ruolo che l’uomo ha avuto in questo processo è ormai dimostrato.

La mostra Change! si propone di raccontare questi cambiamenti, offrendo spunti di riflessione sulla crisi e sui possibili scenari di adattamento, ma anche di stimolare azione e consapevolezza: è tempo di agire.

Dal forte impatto scenografico ed emozionale, grazie all’allestimento curato da Emilio Alberti e Mauro ZocchettaLa mostra si apre con una formidabile installazione capace di proiettare sul paesaggio di dieci milioni di anni fa, narrato poi attraverso il mondo dei fossili, sorprendenti mappe storiche, infografiche e illustrazioni originali realizzate da Jacopo Rosati, dando avvio a un racconto sulla nascita, la storia e l’evoluzione del Bacino del Po prima e del Po poi, con un focus sui cambiamenti caratterizzati da un andamento secolare e da una brusca accelerazione nel corso dell’Antropocene, la nostra era.

La seconda sezione illustra la vita naturale e l’opera dell’uomo nell’area del bacino del Po attraverso fotografie e dipinti di grandi artisti, alcuni dei quali provenienti dalle collezioni dei Musei Civici di Torino, così da sottolineare l’eccezionalità non solo del patrimonio della GAM e di Palazzo Madama, ma anche dei fondi
storici dell’Archivio Fotografico: olii, acquerelli, acqueforti e tempere di Giovanni Michele Graneri, Jean-Louis Daudet, Giuseppe Pietro Bagettio, Carlo Pittara, Giuseppe Pelizza from Volpedo e altri grandi artisti saranno affiancati a fotografie di maestri come Vittorio Sella, Mario Gabinio, Riccardo Moncalvo, Franco Fontana, Mimmo Jodice e Biamino marronerestituire frammenti di vita quotidiana, tradizioni, attività e relazioni delle genti che vivono lungo le rive del Po, nonché delineare i paesaggi della Pianura Padana attraverso i secoli.

La terza sezione è dedicata all’Antropocene. Intorno al 1950, l’emissione di grandi quantità di gas serra ha invertito il processo di neoglaciazione, generando una fase di riscaldamento climatico antropogenico, che è quanto ci racconta l’attuale siccità del Po: la diminuzione della sua portata, causata
dall’assottigliamento dei ghiacciai alpini, che provoca una diminuzione delle acque che giungono al Delta.

Il racconto per immagini di Mondoserie.it è un esempio cristallino del modo in cui l’uomo originariamente guardava la Terra e di come questo sguardo sia diventato progressivamente meno lungimirante, fino a perdere di vista l’orizzonte complessivo che, tuttavia, si svela ora con eventi dirompenti. Le secche del Po sono il sintomo locale di un problema planetario, quello della riduzione dei ghiacciai e delle calotte polari, raccontato nella mostra attraverso immagini satellitari che mostrano la mappa del bacino del fiume Po, con le centinaia di vene azzurre che scendono dalle valli alpine e appenniniche per poi riunirsi e dare forma, in Pianura Padana, al g† xgrande traccia azzurra del Po che sfocia nell’Adriatico.

Una rete idrografica che si presenta come un insieme di “vasi sanguigni” che assicurano al territorio la linfa vitale dell’elemento acqua, necessario alla sopravvivenza stessa del mondo vegetale e animale, e che, negli ultimi anni, ha subito radicali cambiamenti: in alcuni periodi dell’anno il grande alveo fluviale si riduce a cumuli di ghiaia e sabbia, colonizzati da cespugli e giovani piante, gli affluenti sono in secca e il delicato ecosistema del Delta è messo a rischio dalla risalita del cuneo salino.

La siccità italiana è però un caso unico, perché deriva da uno dei tanti paradossi che caratterizzano il nostro Paese: nonostante l’Italia sia al quinto posto in Europa per piovosità dopo Croazia, Irlanda, Austria e Slovenia, siamo il Paese che immagazzina meno acqua in assoluto, poiché non riusciamo a reperirla.
per conservarlo.

Di fronte a questo scenario è necessario immaginare nuove soluzioni: mitigazione e adattamento devono includere non solo azioni che contribuiscano a ridurre la vulnerabilità degli esseri umani agli impatti attuali (o previsti) dei cambiamenti climatici, come eventi meteorologici estremi e innalzamento del livello del mare, ma anche nuovi protocolli agricoli che garantiscano la sicurezza alimentare e compensino la perdita di biodiversità, nonché la produzione e l’approvvigionamento di energia da fonti alternative a quelle esistenti, gettando nuove basi per un rapporto più equilibrato tra uomo e natura.

Le immagini di Adaptation.it ci invitano a riscoprire la capacità di correggere i propri errori, di attenuarli, e la possibilità per l’uomo di esplorare nuove soluzioni dando spazio alla sua incredibile capacità di adattarsi a situazioni nuove, inaspettate e spesso anche sfavorevoli, sfruttando inventiva, tradizione e
semplice buon senso.

La mostra Change! è parte di un progetto più ampio che Palazzo Madama dedica per tutto il 2024 ai temi dei diritti e dell’autodeterminazione dei popoli, del clima e dell’Europa e rappresenta il culmine di una riflessione iniziata ad aprile con la Settimana del Pianeta insieme alla Banca Mondiale in occasione del G7 Clima,
Energia e Ambiente e sviluppato attraverso la mostra Max Pinckers. Stato di Emergenza e che vedrà l’attivazione di una mostra collaterale Memorie d’acqua.

Parole e immagini a cura dell’Atlante Linguistico Italiano; cicli di convegni e conferenze internazionali organizzati dall’Autorità di Bacino Distrettuale della Sardegna.
Fiume Po, a cura dell’Assessorato alla Cura della Città, Verde Pubblico e Argini Fluviali della Città di Torino, insieme a un fitto programma di attività, workshop, laboratori e giornate a tariffa ridotta che coinvolgeranno tutta la cittadinanza, nella riscoperta e nella tutela della grande arteria d’acqua.

La mostra, curata da Tiziana Caserta, Anna La Ferla e Giovanni CF Villa, sarà accompagnata da un catalogo, edito da Silvana Editoriale, con contributi – tra gli altri – di studiosi dell’Università di Torino, dell’Università di Bergamo, del Politecnico di Torino, del Politecnico di Milano, dell’ENEA, Slow Food, Adaptation.it e Mondoserie.it.

  • INFORMAZIONI UTILI:
    SEDE E DATE DELLA MOSTRA Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica. Piazza Castello, Torino
  • 27 giugno 2024 – 13 gennaio 2025
  • ORARI DI APERTURA Lunedì e mercoledì a domenica: 10:00 – 18:00. Chiuso il martedì
    Il servizio biglietteria termina un’ora prima dell’orario di chiusura
  • BIGLIETTI intero € 12,00 | ridotto € 10,00
  • Abbonamento Musei gratuito e Torino+Piemonte card
  • INFORMAZIONE [email protected] – tel. 011 4433501
  • www.palazzomadamatorino.it
  • Ufficio Stampa Palazzo Madama – Fondazione Musei Torino
    Daniela Matteu | T +39 011 4429523 – M +39 348 7829162 @ [email protected]
    Stefania Audisio | M +39 342 6266357 @ [email protected]
    Chiara Vittone | M +39 340 3739197 @ [email protected]

[email protected]

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