più che opposizione, ecco fuoco amico su Zaia – .

più che opposizione, ecco fuoco amico su Zaia – .
più che opposizione, ecco fuoco amico su Zaia – .

Le Regioni guidate dal centrosinistra e le opposizioni formano un fronte comune contro l’autonomia differenziata. Ma il governatore veneto Zaia deve anche guardarsi dal fuoco amico.

La questione dell’autonomia differenziata sta prendendo piede, ed è un gioco a tre: Governo contro Regioni, destra contro sinistra, Nord contro Sud. Il governatore del Veneto Luca Zaia tende una mano alle Regioni del Sud e suggerisce loro di farsi avanti, dicendosi anche disponibile a gemellarsi con un territorio del Sud per mettere alla prova la legge e far emergere eventuali disuguaglianze.
Nel frattempo ipotizza un accordo per la sua regione entro la fine dell’anno, dicendosi naturalmente pronto a presentare le richieste per gli argomenti.

CHI REMA CONTRO ZAIA CHE ACCELERA SULL’AUTONOMIA DIFFERENZIATA

A remare contro l’accelerazione di Zaia c’è un fronte ampio e, per certi versi, inaspettato. C’è ovviamente il comitato referendario di opposizione, e ci sono le cinque regioni del centrosinistra che questa settimana dovrebbero formalizzare la nascita di un Coordinamento che dovrà stilare una bozza di testo condivisa e ‘inattaccabile’ per il referendum abrogativo.
Stiamo parlando di Toscana, Emilia Romagna, Puglia e Campania guidate dal Partito Democratico e della Sardegna guidata dal M5S.

CAMPANIA E REPUBBLICA DEMOCRATICA TOSCANA LE PRIME REGIONI A CHIEDERE IL REFERENDUM ABROGANTE

Il Consiglio regionale della Campania ha già convocato per lunedì prossimo una seduta straordinaria e monotematica, con all’ordine del giorno la richiesta, presentata dal Partito Democratico, dal gruppo presidente De Luca, da Azione, Italia Viva e da altre forze della maggioranza, di indire un referendum abrogativo, “ai sensi dell’articolo 75 della Costituzione, della legge 26 giugno 2024, n. 86 (Disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni)”.

Anche il Consiglio regionale della Toscana si prepara a chiedere un referendum per abrogare la legge sulle autonomie. “Ci siamo incontrati con le altre Regioni”, spiega il presidente dell’Assemblea Antonio Mazzeo, “e il testo è stato condiviso. A breve dovrei ricevere la bozza di delibera firmata dai capigruppo che vogliono aderire, e da lì partirà l’iter”, con la convocazione dell’Aula.

Bisognerà affrettarsi, perché tra dieci giorni al massimo il presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini dovrà dimettersi per ultimare le pratiche amministrative necessarie al suo insediamento al Parlamento europeo il 16 luglio.

FUOCO AMICO SU ZAIA/1: I GOVERNATORI DI FORZA ITALIA SONO UNA PASSEGGERA

Non solo l’opposizione. Anche i governatori di Forza Italia, alleata della Lega, sono titubanti o si sono detti nettamente contrari all’autonomia differenziata. Come ha fatto, ad esempio, nei giorni scorsi il presidente della regione Calabria, Roberto Occhiuto, che ha commentato senza mezzi termini il via libera alla legge come “un errore del centrodestra”. O come il governatore del Piemonte Alberto Cirio che, all’idea di gemellaggio con il Sud lanciata da Zaia, ha risposto osservando che “ogni idea è benvenuta se può essere buona, ma in Piemonte abbiamo già un gemellaggio naturale con il Sud, qui vivono già molti meridionali, quindi non serve proporre un gemellaggio, l’Italia è qui”.

FUOCO AMICO SU ZAIA/2: STOP ANCHE DAL MINISTRO MUSUMECI (FDI)

A frenare le accelerazioni e le ambizioni di Zaia è anche il ministro ed ex governatore della Sicilia Nello Musumeci, di Fratelli d’Italia: “Io sono per l’autonomia differenziata, purché le regioni svantaggiate siano messe in condizione di partire tutte dalla stessa linea. La richiesta di Zaia mi sembra assolutamente prematura. C’è un problema di opportunità e la politica deve obbedire a questa regola non scritta. In questo momento ci sono ancora dei dubbi anche all’interno della maggioranza di governo che ha votato quella riforma”. La replica del governatore leghista non si è fatta attendere: “sull’autonomia ho chiesto solo l’applicazione della legge”.

IL LUNGO E SOFFICENTE PROCESSO DELL’AUTONOMIA DIFFERENZIATA

La strada verso l’autonomia differenziata non sarà però breve, poiché tra l’altro dovrà essere completato il complesso iter per la determinazione del Lep, che comporta anche la disponibilità delle risorse necessarie a garantire il livello minimo e uniforme di servizi su tutto il territorio nazionale, naturalmente nei limiti delle disponibilità di bilancio. Solo al termine di questo iter si potrà procedere al trasferimento delle funzioni a ciascuna singola Regione.

Leggi anche: Autonomia differenziata, chi schiera ampiamente a favore del referendum abrogativo?

 
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