“Senatore, lei è ebreo?” Nuova polemica in Rai. E Rama contesta Report-- – .

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Non si è ancora spenta l’eco delle polemiche sul caso Scurati in Rai (l’inchiesta è ancora in corso, «ma non c’è stata alcuna censura», ha ribadito l’amministratore delegato Roberto Sergio), che già ieri ne sono scoppiate di nuove. Il primo, sollevato da Fratelli d’Italia, riguarda la storica trasmissione radiofonica Anche Radio Me. L’altro invece coinvolge ancora una volta Rapporti, che ha innescato un vero e proprio caso diplomatico con l’Albania.

A Anche Radio Mesu Rai Radio Uno, ieri il conduttore Giorgio Zanchini, presentando come ospite la senatrice Ester Mieli (FdI), in una puntata sulle proteste nelle università italiane e americane, le ha chiesto se fosse ebrea. “Ma è questa una domanda che fai a tutti gli invitati?” rispose il senatore. Il giornalista ha risposto di averlo chiesto anche al precedente, un professore americano: “Penso che il punto di vista di chi risponde sia interessante” ha chiarito. Ma Mieli respinge la spiegazione: «Il mio punto di vista non cambia perché sono ebreo. Il rispetto vale per tutti e comunque”. Zanchini ha provato a spiegarsi meglio, ma alla fine ha chiuso bruscamente la puntata: «Non lo chiederò più. Basta, mi fermo.” Le sue scuse sono arrivate dopo.

La vicenda finì nel caso Commissione di Vigilanza Rai cera riunito per decidere se ascoltare, l’8 maggio, sul caso Scurati, oltre ai vertici di viale Mazzini, anche la conduttrice Serena Bortone e il direttore di Approfondimenti, Paolo Corsini: una possibilità messa ai voti e respinta da la maggioranza. A denunciare l’accaduto è stata Augusta Montaruli (FdI), valutando la convocazione di Zanchini. Di fronte a ciò, l’opposizione ha chiesto invano di riconsiderare l’audizione di Corsini e Bortone.

Nel frattempo Mieli ha ricevuto le scuse di Sergio e la solidarietà di mezzo governo: da Tajani a Sangiuliano, da Valditara a Lollobrigida e Calderone, oltre che del presidente del Senato La Russa. Lo stesso ha fatto l’intera formazione della Lega in Vigilanza, il capogruppo italiano al Senato Maurizio Gasparri, Maurizio Lupi (Noi Moderati) e il sindacato Rai Unirai. Ma parole di conforto sono arrivate anche da esponenti dell’opposizione, tra cui Francesco Verducci e Lia Quartapelle (Pd), Barbara Floridia (M5S), Carlo Calenda, Mara Carfagna, Mariastella Gelmini e Matteo Richetti (Azione), Maria Elena Boschi (Iv).

A sostegno di Zanchini, al quale il direttore di Rai Radio Uno Francesco Pionati ha chiesto scuse, Usigrai e la Fnsi sono subito scesi in campo con il presidente Vittorio Di Trapani (“Un caso furbo per distrarre dalla censura di Scurati”). La consigliera del Pd, Francesca Bria, ha detto di Zanchini: «Un esempio del miglior giornalismo di servizio pubblico». Parole di solidarietà anche dal conduttore di RapportiSigfrido Ranucci.

E intanto alzatiRapportiha criticato l’opposizione le proteste sollevate dal primo ministro albanese per un’inchiesta sull’immigrazione, andata in onda domenica scorsa. Il chiarimento è arrivato telefonicamente, sempre a Paolo Corsini, in un colloquio che la Rai ha voluto sottolineare come “breve e cordiale”, smentendo le voci di uno sfogo. Lo stesso Rama ha poi spiegato: «Non ho telefonato per dire che era un programma schifoso, ma ho telefonato per dirle: «Voglio che tu sappia che nel servizio pubblico da te diretto è successa una cosa su cui secondo me dovresti riflettere: lì non è stato fatto un controinterrogatorio e si è detto che non abbiamo risposto”. Ma per l’opposizione si tratta di un’ingerenza indebita nell’informazione. E alla fine l’amministratore delegato Sergio sbotta: «Tutto quello che facciamo è sommerso da valanghe di polemiche spesso strumentali. È inaccettabile.”

 
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