«Mi sento libero in Rai? Quando mi vengono date certe ragioni difendo la mia professionalità” – .

«Mi sento libero in Rai? Quando mi vengono date certe ragioni difendo la mia professionalità” – .
Descriptive text here

Serena Bortone fa rumore, anche con le semplici parole su cui si fonda anche la Costituzione: «Dichiaratevi antifascisti! E ‘sano”. E lo fa, si dichiara anche antifascista nella sua ultima intervista a Vanity Fair che la mette in copertina in occasione del 25 aprile, giorno in cui si celebra la Liberazione dal regime fascista e dall’occupazione nazista.

«Evitate domande sull’ultima puntata del programma Chesarà condotto su Rai Tre», scrive Vanity Fair perché il caso Scurati deve ancora essere chiarito dai vertici Rai, ma intanto continua la sua lotta per la libertà.

Serena Bortone, la libertà in Rai

Serena Bortone ha rilasciato una lunga intervista in cui ha parlato della sua vita e del lancio del suo nuovo romanzo, Vicino a te, così dolce. Gli interrogativi sul suo futuro in Rai e sulla situazione che sta vivendo in questi giorni dopo il caso sono prevedibili Oscurarsi.
«Mi sento libero in Rai? Ho sempre lavorato nel confronto con chi sta sopra di me, e quando non mi vengono motivate alcune scelte devo difendere la mia professionalità e la mia dignità giornalistica. Non potrei vivere e lavorare nella non libertà”, rispose Bortone.

Poi lo conferma: «Sono antifascista, la mia formazione è stata strettamente legata ai valori della Resistenza, e quindi a quelli della Costituzione. L’antifascismo è fondamentale per ogni cittadino italiano, è nel DNA del nostro sentire comune”, mentre su La Russa che non può professarsi antifascista perché è una parola “comunista” che gli ricorda gli orrori Stalin, commenta: «Ognuno è libero di dire quello che vuole e gli altri possono valutare quelle affermazioni e farsi un’idea di chi le esprime. E comunque ricordiamoci che chi si dichiara fascista o non antifascista – un modo di dire per me incomprensibile – può farlo proprio perché 80 anni fa qualcuno capì che quel regime andava combattuto. Però non mi piace molto questo attaccamento lessicale, questo continuo tentativo di fare paragoni, non è un po’ una cosa perdente rispetto alla Storia? Perché non dire qualcosa che c’è scritto nella nostra Costituzione che si fonda sull’antifascismo? Come si può avere nostalgia del fascismo? Non possiamo avere nostalgia di un periodo della nostra storia che ha portato morti, oppressione del libero pensiero, leggi razziali. Se siamo liberali, figli dell’Illuminismo, della Rivoluzione francese, non dichiararci “antifascisti” è semplicemente anacronistico oltre che preoccupante”.

Lo scavo di Fiorello

Fiorello è stato divertente durante la diretta di Viva Radio2!, dove ha svelato che i “grandi” cercherebbero di commuovere la giornalista, ma Serena Bortone ha le idee chiare sul suo futuro: «La fuga non è mai una soluzione. Cerco di fare il mio dovere con onestà e lealtà, poi decide l’azienda. Non ho secondi fini. Sono un bolscevico pericoloso? Non siamo ridicoli, tengo troppo alla libertà per essere bolscevico. Gli eroi per me sono quelli che hanno formato la Resistenza, non sono Tina Anselmi! Non siamo ridicoli”.

© TUTTI I DIRITTI RISERVATI

Leggi l’articolo completo su
Leggo.it

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

NEXT Per la prima volta gli ascolti Mediaset superano quelli Rai, ma attenzione a Discovery – .