Di diritto e all’indietro, i borseggiatori sono “bravi a rubare”. Il graffio di Del Debbio… – Il Tempo – .

Di diritto e all’indietro, i borseggiatori sono “bravi a rubare”. Il graffio di Del Debbio… – Il Tempo – .
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Gabriele Imperiale

26 aprile 2024

Furto dopo furto. I trasporti pubblici tra Roma e Milano presi d’assalto quotidianamente da borseggiatori selvaggi e fuori controllo. Un turista, un pendolare, un semplice cittadino – in qualsiasi momento – corre il rischio di essere derubato in un clima generale di insicurezza e impunità. Testimonianza di ciò è Paolo Del Debbio che, con i suoi reporter, ogni giorno gira per le metropolitane capitoline e milanesi e sorprende i borseggiatori nel pieno della loro attività. L’ennesimo servizio dalla metropolitana della capitale – che denuncia un nuovo episodio di violenza da parte dei tagliaborse contro il giornalista Mediaset – apre il dibattito su Dritto e Rovescio, ricco di polemiche. Tra gli ospiti in studio, la famiglia Halilovic collegata dal campo rom di via Lombroso a Roma. E la prima domanda di Del Debbio a Humiza e Dejan Halilovic: “Sentite, Humiza, ma è possibile che non riusciamo a contenere questo fenomeno? Non puoi fermare queste donne?”.

La risposta sconvolge conduttore e ospiti: “Non riusciranno mai a fermare i furti, perché questa è sopravvivenza e loro hanno ragione a rubare – fa freddo in studio – sai perché te lo racconto qui? Perché anche noi ci siamo stancati di questa storia, come se la legge non esistesse o non ci fosse la polizia”. Giustificazioni che pochi capiscono: “Viene coinvolta gente che non c’entra niente con la legge. Sono persone normali e rischiano anche la vita. La povertà è una brutta cosa: uno non ha più limiti quando ha dei bisogni, non vede altra possibilità che rubare per mantenere i figli e altro». “Quindi va bene, in breve?” chiede ironicamente Del Debbio. “Non è che vanno a rubare. È la povertà”, tenta di rispondere Humiza; ma lui è inflessibile: “Beh, hai detto che hanno ragione a rubare”. lui si arrende: “Sì, fanno bene a sopravvivere perché lo Stato non dà loro un lavoro”. “Buon insegnamento agli altri rom” gli fa eco Del Debbio.

Giustificazioni che non piacciono a nessuno. Interviene in studio anche il direttore editoriale di Libero, Daniele Capezzone, che condanna le parole di Humiza e, dopo alcuni scambi, centrando anche le critiche di Gennaro Spinelli, presidente dell’Unione delle Comunità Romane in Italia. Cita un’intervista de Il Corriere della Sera ad un borseggiatore rom in piena attività: «È successo che un giorno mi sono messo in tasca 1.000 euro, ma anche 500 euro sono una fortuna, perché ormai la gente gira con pochi contanti. Ma ho pazienza, agisco 7 giorni su 7, dalla mattina alla sera – spiega Capezzone che chiude il diverbio con il suo interlocutore – 500 euro per 30 giorni sono 15mila euro al mese e bisognerebbe isolarli”.

 
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