Grandi manovre in ordine sparso per un posto al sole – .

Grandi manovre in ordine sparso per un posto al sole – .
Grandi manovre in ordine sparso per un posto al sole – .

L’estrema destra non ha ancora vinto le elezioni europee, ma a poco più di due settimane dal voto sta attirando tutta l’attenzione, secondo sondaggi che indicano un’impennata che potrebbe portare un quarto o più dei deputati al Parlamento europeo nero . L’UE verrebbe svuotata dall’interno, con l’inversione della gerarchia del diritto: un’Europa à la carte dove le leggi nazionali cercheranno di erodere la preminenza di quelle europee, a seconda della convenienza caso per caso di ciascun membro stato.
L’elezione della prossima presidenza della Commissione potrebbe dipendere dall’estrema destra filo-Nato: l’attuale presidente Ursula von der Leyen non ha escluso alleanze che potrebbero rompere l’accordo dominante PPE-S&D-liberali.

La paura porta all’errore: stasera, sulla rete pubblica francese France2 – nonostante lo sciopero di tutte le reti radiofoniche e televisive contro una contestata riforma pubblica dell’audiovisivo – il primo ministro, Gabriel Attal, si scontra con il leader del Rassemblement national, Jordan Bardella (il lo sciopero viene aggirato perché la trasmissione è gestita da un’agenzia privata). Ma Attal non si candida, scende in campo per disperazione, il partito di Macron perde terreno, è al 15% contro oltre il 30% del RN e rischia di arrivare terzo, scavalcato da Raphaël Glucksmann (PS). Il dibattito è già una vittoria per l’estrema destra: RN è ufficialmente riconosciuto come il principale avversario e lo scontro al vertice Attal-Bardella prefigura già la battaglia che più interessa agli eredi di Le Pen, le presidenziali del 2027.

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L’ESTREMO DIRITTO L’Europa è già in preda all’arroganza, in vista del grande balzo in avanti annunciato dai sondaggi. Le grandi manovre sono iniziate. Per il momento regna una grande confusione. Il punto di partenza sono i due gruppi in cui sono divisi i partiti di estrema destra al Parlamento europeo, ID ed ECR, che vengono grosso modo identificati come estrema destra (ID) e estrema destra (ECR). Ci sono già accordi tra i due gruppi a livello locale: in Italia, ad esempio, Fratelli d’Italia (Ecr) governa con la Lega (ID). La spagnola Vox (Ecr) ha organizzato la settimana scorsa un incontro a Madrid dove si è proposta come mediatrice: ha invitato Marine Le Pen (ID), proprio nel momento in cui il Rassemblement national prendeva le distanze dall’Afd (ID), a causa di alcune dichiarazioni del leader, Maximilien Krah.

Le Pen sostiene che RN non parteciperà più allo stesso gruppo dell’AfD, seguito dall’estrema destra danese (anche Salvini ha borbottato qualcosa in questo senso). Krah, contro il quale sono in corso due inchieste giudiziarie in Germania, è stato messo da parte ieri dall’AfD e non parteciperà più ai raduni in queste due settimane, per aver affermato che non tutti i membri delle SS erano “automaticamente criminali”.

MA IL PROBLEMA NON LO È solo Krah. Lo scorso novembre l’AfD ha promosso la “ri-immigrazione”, cioè l’espulsione dei migranti regolari e anche dei cittadini stranieri che hanno acquisito la nazionalità tedesca. Anche l’FPÖ austriaco (ID), che i sondaggi danno in testa alle elezioni europee, difende la stessa posizione e rimane molto vicino all’AfD. L’ID farà piazza pulita, rinunciando a un numero considerevole di deputati? Il numero conta e per avere un gruppo servono eurodeputati di almeno 7 paesi. Chi può credere che la RN francese finisca nel gruppo dei “non iscritti” per ragioni “etiche”? Oppure ci sarà un rimescolamento delle carte nei due gironi? Le Pen ha detto che ci sono “punti in comune” con la Meloni, nonostante i rapporti finora freddi.

LE GRANDI MANOVRE sono in corso anche all’interno dell’Ecr, il gruppo che ha già rotto il cordone sanitario e punta alle presidenze di commissione. Qui il Pis polacco ha già abbassato il livello delle critiche nei confronti del Fidesz dell’ungherese Orbán, che ora rientra nei “non iscritti”, espulso dal Ppe nel 2021 e potrebbe aderire all’ECR (corteggiato anche da Id).

Nel PPE ci sono aperture verso l’estrema destra. Il rinnovamento è già in piena tempesta: la capogruppo Valérie Hayer ha detto che non farà parte del gruppo insieme ai liberali olandesi, che sono al governo con il PVV di Geert Wilders. Anche i liberali svedesi, che accettano il sostegno dell’estrema destra nell’attuale governo, potrebbero essere esclusi da Renew.

 
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