“Era una trappola mortale” – .

“Era una trappola mortale” – .
“Era una trappola mortale” – .

La Rai lascia temporaneamente la sede storica di viale Mazzini per lavori di ristrutturazione, che prevedono anche la rimozione dell’amianto. Un mese e mezzo fa morivano Marius Sodkiewicz e Franco Di Mare, due eventi che probabilmente hanno accelerato le operazioni di qualcosa che si poteva fare già da tempo.

La storica sede Rai di Viale Mazzini

La Rai si prepara a cambiare sede, abbandonando lo storico palazzo di viale Mazzini a Roma. Il trasloco sarà temporaneo, visto che la sede storica della Rai in Viale Mazzini a Roma, famoso per la maestosa scultura in bronzo del “cavallo morente” di Francesco Messina posta all’esterno, si prepara a subire una completa ristrutturazione. Un processo su cui la Rai aveva iniziato a lavorare già da tempo e che oggi si sta concretizzando anche in virtù delle recenti vicende riguardanti la tutela della salute dei dipendenti.

Dove si muove la Rai

Dietro la trasformazione dell’edificio, infatti, si cela una lunga e dolorosa storia legata alla presenza dell’amianto, che ha inciso direttamente sulla vita dei dipendenti, tra cui Marius Sodkiewiczche è morto lo scorso maggio di mesotelioma e Frank Di Mare, morì pochi giorni dopo che, come molti ricorderanno, aveva denunciato il comportamento ostile dei vertici Rai nei confronti del suo caso. Durante i lavori di ristrutturazione, la Rai trasferirà temporaneamente le proprie attività in via Alessandro Severo, in zona Eur/Ostiense.

Franco Di Mare, scomparso qualche settimana fa

Le morti di Sodkiewicz e Di Mare

Da quanto si apprende da fonti interne, la ricerca di un nuovo immobile da destinare temporaneamente all’affitto in alternativa a viale Mazzini, in vista di interventi di ristrutturazione per l’amianto, risale a molto tempo fa. Già prima della pubblicazione del recente piano immobiliare, la Rai aveva pubblicato annunci di ricerca immobiliare, con avvisi o bandi per strutture alternative in cui trasferire i propri uffici. L’esigenza è legata alle condizioni fatiscenti di viale Mazzini, in particolare quelle relative alla presenza certificata di amianto che non era mai stato completamente rimosso. La notizia recente è, infatti, che questo immobile è stato trovato e l’esitazione è stata interrotta, dando mandato di firmare il contratto. Come si può leggere sul sito dell’ONA in merito alle condizioni della sede di Viale Mazzini: “La sede era vista come un simbolo di modernità e innovazione architettonica. Tuttavia, come molte strutture dell’epoca, ilamiantoampiamente utilizzato per le sue proprietà isolanti e ignifughe, lo ha reso una trappola mortale. Marius Sodkiwicz e Franco Di Mare, scomparsi a causa del mesotelioma lo scorso maggio, sono due casi emblematici del rischio amianto.”

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Le parole dell’avvocato Ezio Bonanni

Molto probabilmente, gli eventi recenti hanno improvvisamente accelerato il processo. Tuttavia, viene da chiedersi se tutto questo si sarebbe potuto fare prima. L’avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio nazionale sull’amianto, che ha difeso anche Di Mare, ha detto chiaramente che è stato tempo sprecato e ha denunciato la situazione precaria in cui versa una recente intervista a Fanpage.it. D’altronde è attualmente in corso un procedimento penale per omicidio colposo e si teme che i lavoratori non fossero esposti al rischio amianto, anche se tutto avrebbe potuto essere organizzato molto prima.

 
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