6.000 all’evento dedicato a Puccini diretto da Muti alle Mura di Lucca – News – .

6.000 all’evento dedicato a Puccini diretto da Muti alle Mura di Lucca – News – .
6.000 all’evento dedicato a Puccini diretto da Muti alle Mura di Lucca – News – .

La grande musica di Giacomo Puccini risuona nella sua città, Lucca. Nel verde delle mura storiche, le arie delle opere che hanno fatto il giro del mondo e poi sono sempre tornate qui, a casa, hanno cullato anche l’animo più inquieto. Da Turandot, a Madama Butterfly, da La bohème a Tosca. Le splendide e potenti voci dei soprani Eleonora Buratto, Lidia Fridman e Mariangela Sicilia, dei tenori Luciano Ganci, Dmitry Korchak e Francesco Meli; accompagnate dall’orchestra “Cherubini”, magistralmente diretta dal suo fondatore, Riccardo Muti, hanno regalato un momento magico alla città e non solo. Oltre 6.000 spettatori hanno assistito questa sera al concerto “Puccini secondo Muti”. Un grande evento, trasmesso in diretta mondiale su Rai3 con Serena Autieri come conduttrice, che celebra il maestro lucchese nel centenario della morte, e rende omaggio all’opera italiana in genere, recentemente riconosciuta patrimonio culturale immateriale dall’UNESCO, con la gigantesca direzione di Muti. Il concerto è il momento clou della manifestazione organizzata dal Comitato per le celebrazioni pucciniane, nato nel 2022 con lo scopo specifico di promuovere la figura e i luoghi di Puccini e per questo prossimo allo scioglimento, che negli ultimi anni si è trovato al centro di diverse polemiche riguardanti il ​​presidente Alberto Veronesi. Polemiche che non hanno potuto non placarsi di fronte alla bellezza dell’opera italiana. Gestito e organizzato dal Comune di Lucca con la collaborazione del Teatro del Giglio, Rai Cultura, Siae, sul palcoscenico messo a disposizione dal Lucca Summer Festival e da ‘D’Alessandro e Galli’, con il patrocinio del MiC. “Puccini è un grande compositore, riconosciuto a tutte le latitudini, le sue opere sono sempre eseguite in tutto il mondo. Nell’anno del centenario della sua morte è doveroso rendergli omaggio – ha commentato il Ministro dei Beni Culturali, Gennaro Sangiuliano – Siamo fortemente impegnati in questo concerto. Il canto lirico italiano è una delle espressioni più importanti della nostra identità nazionale”. Alla domanda se fosse soddisfatto del lavoro svolto dal comitato in questi anni, il ministro Sangiuliano ha risposto: “Siamo soddisfatti del lavoro svolto nel nome di Puccini”. Quella di stasera è stata senza dubbio un momento di orgoglio per la città, che ha indossato i suoi abiti migliori per mettersi in posa sotto gli occhi di tutti. “Siamo emozionati, è uno spettacolo che farà la storia – ha detto soddisfatto il sindaco Mario Pardini – Ci aspettiamo che Lucca sia quello che ha già confermato nei fatti, ovvero una capitale della cultura, un luogo dove si possano realizzare eventi magici che restino pietre miliari”. Tornando al presente, il concerto ha richiamato in città personalità di spicco della politica nazionale e non solo: tra il pubblico, insieme al ministro Sangiuliano, anche il sottosegretario Gianmarco Mazzi, il presidente della Corte costituzionale Augusto Antonio Barbera, il segretario generale della Corte Umberto Zingales, il presidente della Toscana Eugenio Giani. Anche Dustin Hoffman si è goduto l’evento, lontano dai riflettori, accompagnato dal regista Peter Greenaway che ha da poco terminato a Lucca e con Hoffman le riprese del suo ultimo film.

video Sangiuliano: ‘Magico il concerto-evento di Muti’

“Puccini era estremamente rigoroso, meticoloso, preciso nei metronomi. Senza dimenticare il metronomo del cuore, che è quello che comanda. Il che non significa esagerare, come si fa di solito, perché si danneggerebbe una colonna musicale. Bisogna trovare l’espressione profonda rispettando le partiture. Puccini era un uomo che amava la vita. Se non lo avesse fatto, non avrebbe scritto quello che ha scritto. Se fosse stato un monaco buddista, avrebbe scritto qualcos’altro. Con tutto il rispetto per i monaci buddisti”. Così il regista Riccardo Muti in Luccadurante un intervallo del concerto omaggio a Giacomo Puccini. Più avanti, dopo altre esecuzioni di celebri arie pucciniane, il maestro Riccardo Muti è tornato a parlare in un’altra interruzione per elogiare e spiegare l’esperienza dell’orchestra Cherubini fondata circa 20 anni fa per trasmettere la didattica ai giovani musicisti. “Ho fondato questa orchestra perché volevo fare qualcosa per il mio Paese. Lo dico per orgoglio di appartenenza al nostro grande Paese”, ha detto Muti, e “lo dico in tutto il mondo, vengo dal conservatorio di San Pietro a Majella e dal conservatorio Verdi di Milano, va bene? Poi siccome so fare una cosa, mi hanno fatto accademico qua e là”. “Quello che ho imparato dai miei maestri, da Antonino Votto, che è stato assistente di Toscanini alla Scala, dalle orchestre di tutto il mondo, ma anche dalle piccole orchestre di provincia, voglio insegnarlo ai ragazzi – ha affermato Riccardo Muti sul palco di Lucca -, non solo elementi musicali, ma soprattutto l’atteggiamento etico, morale, professionale dello stare in orchestra” che “non deve sottomettersi all’autorità, all’autorevolezza del direttore”. Muti ha ricordato di aver deciso di fondare l’orchestra Cherubini – qui a Lucca in una formazione ‘larga’ di 123 elementi – quando si è reso conto che i suoi punti di riferimento nella musica sarebbero scomparsi con il loro sapere non scritto, con la loro esperienza. “Mi sono detto che prima che queste cose, che non sono sui libri, scompaiano con loro – ha detto Muti – devo trasmetterle agli altri”. Muti ha indicato i musicisti di Cherubini dicendo che “questi ragazzi rappresentano parte della migliore gioventù italiana e non sono secondi a nessuno”, poi allargando il discorso, il grande regista ha detto che se “i media si occupassero dei bei fiori che l’Italia produce e non di cose negative…”, allora ha riportato un detto cinese secondo cui “è a forza di pensare ai fiori che i fiori crescono”. Muti ha detto di aver incontrato un piccolo gruppo di ragazzi che a Scampia “si riuniscono in una stanza a fare musica per liberarsi dal male che li circonda, in quella stanza crescono i fiori. Perché nessuno ne parla?”.

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