tradizione antica, ricca di significati – .

tradizione antica, ricca di significati – .
tradizione antica, ricca di significati – .

29 giugno, festa dei Santi Pietro e Paolo. I Patroni di Roma, ma anche gli apostoli della fede che, entrambi nella Città Eterna, trovarono la morte durante le persecuzioni dei primi cristiani, l’uno decapitato alle Tre Fontane e l’altro crocifisso a testa in giù (per volontà della vittima che si considerava indegno di una morte come Cristo) sul colle Vaticano, dove si trovava il Circo di Caligola, di cui l’attuale obelisco in Piazza San Pietro, 400 metri a ovest, era il centro della spina dorsale. Sulle loro tombe furono poi costruite due delle attuali quattro basiliche papali. Anche l’iconografia di questi due personaggi storici – perché sia ​​accertata la loro vita e morte – è importante: San Pietro raffigurato sempre con la barba tonda e riccia e in mano le classiche chiavi del Regno dei Cieli donategli da Gesù e Pietro, l’apostolo del popolo, con la barba appuntita tipica degli intellettuali che tiene in mano un libro e una spada.

In questo giorno messa solenne nella Basilica di San Pietro (ore 9.30) che si aprirà con la benedizione dei Sacri Pallii, quelle stole confezionate con la lana degli agnelli benedetti nel giorno di Sant’Agnese e poi sollevate e tosate nel Monastero delle Tre Fontane per essere poi tessute dalle monache di Santa Cecilia in Trastevere e poi deposte, ai vespri del 28 giugno, nella nicchia dei Pallii sulla tomba di San Pietro per l’antica sacralità del contatto. Questo simbolo del peso dell’agnello sulle spalle del pastore ma anche della piena comunione con il Papa, viene indossato dagli arcivescovi metropoliti solo all’interno della propria diocesi. Solo il Papa lo indossa in tutte le cerimonie. Quest’anno sono 42 gli arcivescovi che riceveranno il pallio (fino a qualche anno fa imposto dal Papa in questo giorno e ora invece consegnato nella propria diocesi da un messo papale), di cui 5 italiani, gli arcivescovi di Foggia – Bovino; Campobasso-Boiano; Potenza – Muro Lucano – Marsico Nuovo; e Udine, monsignor Lamba, già vescovo ausiliare di Roma. Quest’ultimo, che riunisce anche l’ufficio di arcivescovo dell’antica diocesi di Aquileia, ha il privilegio di indossare la porpora come i cardinali, come – sempre nella propria diocesi – il patriarca di Venezia.

La Basilica di San Pietro si veste per l’occasione: sul grande portale è posta la nassa del Pescatore in bosso intrecciato; ai piedi del grande altare papale, sulla scalinata che scende alla Confessione, è steso – solo in questo giorno – un tappeto settecentesco tessuto dalle Principesse romane; sull’altare sono collocate le statue in bronzo dorato di Pietro e Paolo e la statua di Gesù che consegna le chiavi a Pietro. Ma soprattutto c’è la statua di San Pietro vestito con i paramenti pontifici con il Piviale rosso, l’anello del Pescatore e la Tiara Papale al posto dell’aureola che è smontata. Una vestizione che avviene due volte l’anno: in questa occasione e per la festa della Cattedra di San Pietro.

Fuori dalla basilica la festa si fa popolare ed ecco che fin dal primo mattino l’infiorata lungo via della conciliazione accompagna i fedeli all’Angelus, mentre la sera (alle 21,30) la grande Girandola con fuochi d’artificio barocchi, sparati dall’alto del Castel Sant’Angelo. Un dono alla città e alla sua gente fin dai tempi antichi.

 
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