dimezza le colonne Pnrr – .

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Effettuare la Carica in retromarcia anche dal Pnrr. Cosa sta succedendo? È inevitabile chiederselo dopo l’annuncio che la controllata Plenitude di Eni installerà meno della metà delle colonnine di ricarica veloce urbana finanziate dal Pnrr. Una ritirata strategica che arriva due giorni dopo la cancellazione di tutti i piani tariffari attuali (leggi). Decisione che rende il secondo operatore italiano la rete di ricarica più costosa del mercato.

Be Charge si è aggiudicato la fetta più grande della torta da 121 milioni di euro messo sul tavolo dal Pnrr. Esattamente i fondi da installare 2.738 stazioni di ricarica SU 4.700 messi a gara. Ora facci sapere cosa succede raggiungerà meno della metà: solo 1.063. E molto probabilmente il i restanti 1.665 andranno perduti.

Infatti non possono essere riassegnati al secondo arrivo, Enel X Way, già titolare di 1.865 progetti. Infatti, ereditare la dote rifiutata da Be Charge supererebbe ampiamente la soglia del 30% del totale, violando così le regole del bando.

Indicare una nuova razza sembra molto difficile, perché una delle condizioni per beneficiare dei fondi è che i lavori siano completati entro il 2024.

Sarà già tanto se ci riusciremo mandare a compimento il bando bische dovrebbe assegnare i restanti fondi della prima gara per le stazioni extraurbane, inizialmente deserte lo scorso anno (149 milioni). Più quelli rimastiintera dotazione del Pnrr (715 milioni in totale).

Il nuovo bando è in fase di stallo, rischiamo di perdere decine di milioni di fondi

Tutti gli operatori lo aspettavano da mesi, ma tanto per cambiare i i tempi scivolano a causa di non specificati ostacoli burocratici. Si noti che il scadenza dell’installazione del primo blocco di colonnine di ricarica è previsto per la fine di quest’anno e l’intero importo dovrebbe essere speso entro il 2026.

Be Charge ha comunicato al ministero la rinuncia al beneficio per le zone di Abruzzo, Basilicata, Emilia-Romagna A, Friuli-Venezia Giulia, Lazio A, Piemonte B, Puglia B, Toscana A, Toscana B e Veneto B.

Complessivamente il Pnrr ha stanziato risorse per le infrastrutture di ricarica urbane ed extraurbane superiori 13.700 stazioni veloci e ultraveloci. Una dotazione ritenuta essenziale per gli oltre 4,5 milioni di veicoli elettrici che circoleranno in Italia nel 2030, secondo i piani del PNIEC.

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