Il Parlamento Europeo ha approvato in via definitiva, lo scorso 23 aprile, la direttiva sul “diritto alla riparazione” dei consumatori. Le norme, approvate con 584 voti favorevoli, 3 contrari e 14 astenuti, forniscono chiarimenti sull’obbligo per i produttori di riparare i beni e incentivano i consumatori ad allungare il ciclo di vita di un prodotto […]
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IL Parlamento europeo ha approvato in via definitiva, lo scorso 23 aprile, la direttiva sull’ “diritto alla riparazione” per i consumatori. Le regole, approvate con 584 voti favorevoli, 3 contrari e 14 astenutifornire chiarimenti sull’obbligo per i produttori di riparare i beni e incoraggiare i consumatori a farlo allungare il ciclo di vita di un prodotto attraverso il suo riparazione. I produttori di prodotti di consumo saranno tenuti a farlo fornire servizi di riparazione tempestivi ed economici e di informare i consumatori del loro diritto ad ottenerli. I beni in garanzia legale beneficeranno di un supplemento proroga di un annoincentivare il consumatore a scegliere la riparazione piuttosto che la sostituzione.
Una volta che garanzia legale, il produttore sarà comunque tenuto a intervenire sui prodotti domestici più comuni e tecnicamente riparabili ai sensi della normativa comunitaria, come lavatrici, aspirapolvere e smartphone. L’elenco delle categorie di prodotti potrà successivamente essere ampliato. Anche i consumatori potranno farlo prestito un apparecchio mentre il suo è in riparazione o, in alternativa, optare per un elettrodomestico ristrutturato.
UN Modulo informativo europeo sarà offerto ai consumatori per aiutarli a valutare e confrontare diversi servizi di riparazione. Per facilitare il processo, l’UE afferma che ne verrà creato uno piattaforma on-line con sezioni nazionali per aiutarti a trovare facilmente officine di riparazione locali, venditori di beni ricondizionati, acquirenti di articoli difettosi o iniziative di riparazione guidate dalla comunità come i “repair cafè” (caffè di riparazione).
La nuova disposizione mira a rilanciare e rafforzare il mercato delle riparazioni dell’Unione Europea e allo stesso tempo, ridurre i costi. I produttori, prosegue la legge, dovranno fornire pezzi di ricambio e strumenti a un prezzo ragionevole e non potranno ricorrere a clausole contrattuali, tecniche hardware o software che ostacolino le riparazioni. Sarà possibile utilizzare pezzi di ricambio di seconda mano o stampati in 3D da riparatori indipendenti. Inoltre non ci sono ostacoli per chi voglia riparare un prodotto solo per motivi economici o perché precedentemente riparato da qualcun altro. Obbiettivo: promuovere riparazioni a prezzi accessibili. Come? Ciascun Paese membro dovrà attuare almeno una strategia come, ad esempio, la dei buoni spesa o fondi per riparazioni. Ma anche campagne di informazione, corsi di riparazione o sostegno agli spazi di riparazione gestiti dalla comunità.
Ora, il prossimo passo sarà l’approvazione da parte del Consiglio Europeo e la successiva pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’Ue. Gli Stati membri avranno 24 mesi per recepire la direttiva.