Incentivi nel giro di pochi giorni, assicura Urso – .

Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.

Incentivi nel giro di pochi giorni: “Siamo alle battute finali”
«Credo che siamo ormai alle fasi finali nel senso che tutte le amministrazioni che dovevano condividerli li hanno firmati e quindi immagino che nei prossimi giorni il piano di incentivi verrà pubblicato in gazzetta ufficiale». Così il ministro per le Imprese e il Made in Italy Adolfo Urso a margine dei lavori dell’Assemblea 2024 di Confcooperative. “La produzione di automobili nel nostro Paese non risponde pienamente alle esigenze di chi vuole acquistare un’auto perché il differenziale è molto ampio tra 450.000 auto prodotte in Italia, molto spesso per l’esportazione, e un milione e mezzo di auto immatricolate . C’è un divario molto ampio tra il mercato, tra le richieste del mercato e le capacità produttive delle fabbriche che esistono nel nostro Paese”, ha spiegato Urso. “Il piano di incentivi che abbiamo realizzato – ha aggiunto Urso – è un piano italiano perché punta a rottamare le auto più inquinanti, abbiamo ancora 11 milioni di auto altamente inquinanti nel nostro Paese, il parco auto più vecchio d’Europa, e quindi rendere più diffusa la circolazione delle auto. sostenibile e gli ambienti urbani in cui viviamo più piacevoli ed ecologicamente corretti. Per quanto riguarda le auto elettriche, lo scorso anno credo che circa il 2% delle auto elettriche cinesi abbia potuto usufruire degli incentivi”.

“Bonus pensati per chi oggi non può permettersi un’auto ecologica”

Gli incentivi sono rivolti “ai cittadini italiani e soprattutto a chi non può permettersi di acquistare un’auto ecologicamente sostenibile. Nel nostro piano di incentivazione, infatti, le risorse sono graduate in modo che vadano in misura maggiore alle classi inferiori”. Quindi è un piano italiano perché rende più sano l’ambiente che ci circonda, se vogliamo, sostenendo la rottamazione delle auto più vecchie e quindi più inquinanti, che molto spesso sono di proprietà dei ceti popolari, cioè di chi non può permettersi di cambiare macchina. Per questo abbiamo graduato gli incentivi che sono destinati in misura maggiore alle auto più inquinanti e a quelle con reddito più basso. Allo stesso tempo sono formulati in modo tale da essere di fatto indirizzati verso i modelli prodotti principalmente nel nostro Paese

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