“Politica sterile. Ora un impegno comune per creare poli di ricerca e sviluppo, il progetto esiste già” – .

“Politica sterile. Ora un impegno comune per creare poli di ricerca e sviluppo, il progetto esiste già” – .
“Politica sterile. Ora un impegno comune per creare poli di ricerca e sviluppo, il progetto esiste già” – .

La notizia del rinvio di un anno dell’investimento di Acc per la Gigafactory italiana (l’unica) di Termoli – colpito ieri in piena campagna elettorale – è stata commentata da molti, in particolare dalle voci dell’opposizione all’attuale governo regionale. La prima ‘voce’ del centrodestra è quella di Roberto Di Pardo, consigliere regionaleche rimanda al mittente le controversie che definisce “sterili”.

“La polemica politica nata in seguito alla notizia del rinvio è comprensibile, ma su questo tema non si può tentare di occupare uno spazio di visibilità mediatica senza considerare gli effetti che le proprie dichiarazioni possono produrre. Fortunatamente, le posizioni assunte da alcuni leader politici non avranno alcun impatto sul sistema finanziario e di mercato. Per fortuna nessuno a Roma, Milano o Parigi legge i vostri signori. Hanno però un impatto negativo sul tessuto sociale molisano. Creano tensioni, allarmismi e paure nelle famiglie impiegate nello stabilimento di Termoli e che vivono di e con quello stipendio. Dai salotti di Campobasso, sorseggiando un long drink, è facile pontificare senza nemmeno comprendere la natura del problema e alimentare polemiche politiche, senza avanzare proposte concrete.

Il tema della transizione energetica dal motore endotermico a scoppio al motore elettrico a batteria è molto più complesso e non si risolve con un’interrogazione al Presidente della Regione (Lo ha annunciato ieri l’assessore Massimo Romano, ndr). Non è necessario un “suono di sveglia”. Chi dorme va svegliato e il presidente della Regione Molise, oltre ad essere un ragazzo in gamba, è anche presente fisicamente sull’argomento. Non si può far credere che la scelta di rinviare investimenti di carattere strategico e di portata continentale sia dovuta all’inettitudine di qualcuno nella Regione. O menti sapendo di mentire o, peggio ancora, non capisci di cosa stai parlando.

Industria, produzione, finanza, mercato ed economia. Cosa hanno in comune queste 5 paroline?
Si basano sulle dinamiche della domanda e dell’offerta. E queste sono determinate dalla scelta del consumatore e, almeno in questo caso, anche dalla scelta della politica. Ma non quella dei salotti radical chic campobassani, né purtroppo tanto meno quella che questa maggioranza sta cercando di attuare per il rilancio del Molise. Pensateci, nemmeno da quello romano. La politica europea determina scelte come quella di cui stiamo parlando che confronta, guarda, monitora e osserva le altre economie globali.
Perché è di questo che stiamo parlando. Se la Commissione Europea nei prossimi mesi, come sta emergendo dal dibattito della campagna elettorale per le elezioni europee, dovesse rivedere lo stop endotermico fissato per il 2035, mi sembra evidente e chiaro che, a cascata, le industrie automobilistiche, e Stellantis è una di queste, saranno costrette a rivedere i propri piani industriali e a modificare l’attuale produzione. Perché? Perché cambierà la domanda e di conseguenza l’offerta e quindi la produzione e quindi gli investimenti dovranno essere modificati.

Allora cosa proporre? Bene hanno fatto i sindacati a chiedere subito garanzie occupazionali continuando a produrre nello stabilimento di Termoli il cambio e tutti quei motori a scoppio già funzionanti per l’ibrido. Hanno fatto bene i sindacati a chiedere che alcune produzioni che attualmente si svolgono fuori dall’Europa vengano spostate a Termoli. Stesse richieste avanzate dalla Regione Molise. Tutto questo per garantire i livelli occupazionali per i prossimi 3 anni.

Accanto a queste richieste non possono mancare le più importanti, a cominciare dalle parole di Tavares. L’amministratore delegato di Stellantis ha dichiarato: “Sarà necessaria nei prossimi mesi una nuova fase di ricerca e sviluppo per poter industrializzare prodotti più accessibili”. COSÌ, Con forza, la Regione Molise e il governo nazionale devono chiedere che venga immediatamente finanziata “l’idea progettuale” che prevede un HUB di ricerca e sviluppo a Termoli va in questa direzione.

Idea, anzi progetto, che esiste già perché nel novembre 2021, mentre alcuni M5S erano impegnati a denunciare il sottoscritto all’ANAC per una presunta incompatibilità come presidente del COSIB, insieme alla società Kcomunicazione Il COSIB ha realizzato un progetto che va proprio in questa direzione, coinvolgendo istituzioni, mondo accademico e aziende di primario rilievo nazionale ed internazionale (Unimol, Cosib, Luiss, FCA, TIM, Teamsystem, Cim4.0, College des Ingenierus, Comau, Abruzzo Sviluppo spa, Sviluppo Italia Molise) e sottoscrivendo con essi, e con il soggetto proponente, Il Politecnico di Torino, un accordo che prevedeva la nascita a Termoli di un polo tecnologico per il futuro dell’Automotive.

Allora è utile rileggere le motivazioni che ci hanno spinto a concretizzare quell’idea.
Il progetto I-EcoGreen nasce dalla volontà degli attori presenti sul territorio molisano di affrontare i temi della transizione energetica e, più in generale, del Green Deal europeo, in maniera proattiva ricercando elementi che consentano al territorio di aumentare la propria competitività e, di conseguenza, la propria attrattività, senza dimenticare gli aspetti di sostenibilità ambientale ed energetica che devono orientare lo sviluppo e l’innovazione di un territorio. In questo senso, cogliendo l’occasione storica offerta dai nuovi obiettivi europei e in particolare dall’introduzione del futuro divieto di vendita di veicoli con motore a combustione interna, abbiamo cercato di immaginare un percorso di transizione elettrica per l’intera valle del Biferno e, più in generale, per l’intera regione Molise che ha l’ambizione di diventare un centro di riferimento per la ricerca, il trasferimento tecnologico e l’alta formazione nel campo della produzione e dell’innovazione nel settore delle batterie ed essere al al servizio del territorio e, in prospettiva, del Paese.

Il Molise, inteso come l’intero tessuto economico e sociale (pubblica amministrazione, università, imprese, cittadini) non può rimanere spettatore passivo dei processi di transizione, ma ha l’onere e la responsabilità di fare del suo meglio per diventarne protagonista, mettendo in campo tutte le risorse sua disposizione e facendo rete con le eccellenze nazionali e internazionali che caratterizzano la transizione. In questo senso il Politecnico di Torino e Stellantis rappresentano gli attori fondamentali con cui confrontarsi. Il processo di revisione della Strategia di Specializzazione Smart del Molise che Sviluppo Italia Molise ha fortemente evidenziato le opportunità derivanti dai processi di transizione al punto che le tecnologie per la transizione diventeranno uno dei driver della RIS£ Molise per il periodo 2021-27.

Grazie all’indispensabile sostegno economico delle autorità centrali e regionali nell’ambito delle iniziative volte a sostenere la transizione ecologica, questo impianto potrà essere coinvolto in un graduale processo di conversione da produttore di Motori a Combustione Interna e trasmissioni a produttore di batterie per veicoli elettrificati. La nascita dell’ecosistema dell’innovazione rappresenta al tempo stesso un elemento attrattore per catalizzare a Termoli le scelte localizzative di nuovi, imponenti investimenti industriali da parte di aziende partner private ma anche di altre realtà coinvolte nei temi dell’automotive e della transizione elettrica.

Quattro sono i pilastri/driver individuati come prioritari per lo sviluppo dell’ecosistema molisano, strettamente legati tra loro:
1. Formazione per lo sviluppo di nuove competenze, la formazione di nuove figure professionali, anche di alto livello, e il reskilling e upskilling dell’attuale forza lavoro impegnata nell’intero consorzio industriale della valle del Biferno, nonché di studenti italiani e internazionali ;
2. Ricerca, Sviluppo e Innovazione per puntare a prodotti innovativi e processi all’avanguardia rispetto allo stato dell’arte mondiale e integrare l’innovazione proveniente da diversi settori tecnologici;
1. Trasferimento tecnologico dei risultati e dei prodotti della ricerca con ricadute positive in termini di maggiore competitività internazionale delle filiere produttive, di crescita economica e di sviluppo sostenibile;
2. Rafforzamento del tessuto produttivo.

Ecco, nel 2021 avevamo indicato un’idea strategica per collegare produzione e ricerca. Ora il Governo nazionale, la Regione Molise e l’azienda possono trovare subito un accordo su questa iniziativa che dimostra la volontà reciproca e condivisa di investire davvero nella catena del valore per produrre l’auto elettrica europea e italiana. Di volerlo fare credendo nella capacità di ricerca del sistema universitario italiano. Di volerlo fare al Sud. A Termoli. Un segnale che darà certezza alla comunità molisana della volontà dell’intero sistema Paese di dare vita ad un nuovo ciclo industriale automobilistico non appena le condizioni di mercato lo consentiranno”.

 
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