Pordenone. Paga il triplo dell’importo dovuto, dura battaglia per riavere i soldi – .

Pordenone. Paga il triplo dell’importo dovuto, dura battaglia per riavere i soldi – .
Pordenone. Paga il triplo dell’importo dovuto, dura battaglia per riavere i soldi – .

PORDENONE – Acquista prodotti alimentari a 16,9 euro, paga con bancomat e poi scopre che il supermercato le ha addebitato sul conto una spesa di 47,3 euro: ben 30 in più. E a che punto inizia una sorta di Odissea per una cliente di Pordenone per recuperare i soldi per la spesa che non aveva fatto.

Lo disegna

Può anche capitare un errore, per quanto strano, ma la cosa degna di nota è che per riavere la somma strapagata, la donna, NS Pordenone, ha dovuto soffrire non poco. Il fatto è accaduto alla Lidl di Pordenone qualche settimana fa. Nel pomeriggio, infatti, la donna, dopo aver pagato la spesa alla cassa, si è accorta che l’importo riportato sullo scontrino non corrispondeva all’addebito effettuato contestualmente. Dopo aver verificato sul suo conto i soldi che le erano stati incassati, è tornata al supermercato. Tuttavia, è qui che sono iniziati i problemi. Le sue lamentele, infatti, sono state ignorate sia dalla cassiera che dal personale e non c’è stato modo per la donna di ottenere un colloquio con il gestore del negozio di via Ungaresca.

“In effetti – ha raccontato NS ad Adoc (Associazione Tutela Consumatori), a cui si è rivolta per trovare sostegno – mi sono sentita umiliata perché mi hanno lasciata ad aspettare più di 20 minuti in fondo alla cassa, limitandomi a frugare di tanto in tanto senza gentilezza nella mia borsa della spesa per controllare i prodotti e il loro prezzo, come se avessi rubato qualcosa. Alla fine mi hanno liquidato dicendomi di chiamare il numero verde».

“Numero verde – spiegano all’associazione – che, come ha accertato Adoc, non dà spiegazioni o indicazioni sul personale, tanto meno sul gestore del supermercato”.
«Non ci sono più i telefoni nei nostri negozi, se vuoi parlare con il gestore – dicevano – devi andarci di persona. Meglio, però, se scrivi una mail». Ma nemmeno il reclamo scritto ha avuto effetto. Nonostante la banca abbia segnalato nella voce accanto all’operazione da 47,3 euro che si trattava di un pagamento POS a favore del supermercato in questione, nello stesso giorno e nello stesso minuto in cui è stato digitato lo scontrino, il discount ha smentito ogni addebito, spiegando che da parte sua non si erano verificati problemi del genere. Per iscritto – inoltre – i vertici del discount hanno ribadito la professionalità dei propri dipendenti, che si distinguono per precisione, efficienza e trasparenza nei confronti del cliente. E ha aggiunto “che l’attento controllo non ha evidenziato problemi con la transazione indicata”. Come a dire: “è affar suo se ha pagato la spesa più del doppio”.

La soluzione

Ci sono voluti 40 giorni perché il discount decidesse di restituire i 30 euro indebitamente raccolti. «Se voleva essere sottile – dicono all’Adoc – la donna avrebbe potuto chiedere i danni al supermercato, tuttavia, poiché si trattava di una piccola somma, nonostante il principio fosse elevato, ha ritenuto che non valesse la pena quantificarli. Il supermercato non è stato da “signore”: non solo non si è scusato, ma non le ha nemmeno regalato una caramella per il disturbo. Questo caso non può che generare dubbi sui pagamenti con carta, per evitare spiacevoli sorprese è meglio fermarsi a verificare se gli sconti e i prelievi dal POS corrispondono”.

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su Il Gazzettino

 
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