la casa degli anni ’30 di una coppia creativa – .

Per una volta non è stato amore a prima vista. «All’inizio questa casa non ci convinceva per niente. Ci sembrava piccolo e buio. Avevamo paura di aver perso tempo prezioso perché sappiamo tutti quanto sia difficile trovare un bell’appartamento Milano», dicono Phil America e Jenny D. Pham. Passano alcune settimane e i due tornano a visitare l’appartamento, 180 metri quadrati al primo piano di una palazzina Edificio degli anni ’30 tra Porta Venezia e Città Studi.

Per Jenny diventa quasi un’ossessione: «Continuavo a pensarci. Alla seconda visita, l’illuminazione. Ho capito che tutto quello che volevamo era lì: soffitti alti, grandi finestre, stanze luminose. Eravamo noi a non accorgercene”. «L’occhio esperto di Massimiliano Locatelli ci ha aiutato molto in questo», interviene Phil. «Le vere potenzialità della casa si sono rivelate solo quando l’architetto ha iniziato a lavorarci. Gli è bastato un rapido sopralluogo e sapeva già come procedere”.

Nuova casa, nuova vita, a tutti gli effetti. È il 2020 e, mentre il mondo è paralizzato dal Covid, la coppia decide di lasciare Los Angeles per stabilirsi a Milano, dando una svolta alle rispettive carriere. Phil, classe 1983, è un artista, direttore creativo e attivista californiano che ha vissuto tra gli Stati Uniti, l’Asia e l’Europa.

Foto Luca Rotondo

Jenny, 43 anni, originaria di Monaco ma cresciuta a Los Angeles, ha lavorato come responsabile marketing per importanti marchi di moda in Germania e Italia. Insieme si inventano Gli oggetti sono diun marchio indipendente di articoli casalinghi che riflette il loro spirito nomade: «Parlare di design italiano, americano o scandinavo oggi non ha più senso. Anche se utilizziamo il fileartigianato tipica di molti paesi, la nostra idea è quella di riunire un gruppo internazionale di designer con background diversi per rivolgersi a una comunità globale”.

Ripartendo da zero, in piena pandemia, la base operativa della nuova avventura imprenditoriale non può che essere il loro appartamento ed è qui che entra in gioco Massimiliano Locatellifondatore dello studio Locatelli Partners. «La casa riflette tutti questi cambiamenti», spiega l’architetto milanese. «Per trasformarlo nel loro quartier generale abbiamo dovuto rivedere il layout originale e convertire la camera da letto accanto al soggiorno nell’ufficio di Jenny».

Foto Luca Rotondo

La soluzione è di grande impatto scenografico: aprire passaggi ad arco tra le due aree ed esagerare l’effetto con montanti in ferro e porte a specchio, creando quasi un colonnato. “IL ritmo delle corde ricorda l’ingresso dell’edificio”, precisa Locatelli. «È un’operazione che non proporrei mai altrove, ma qui è in sintonia con il contesto e ha un senso. La mia idea parte sempre dal capire dove ci si trova e poi inquadrare l’intervento.”

L’architetto convince la coppia a mantenere il marmette originali poste tra l’ingresso e il corridoio sul lato notte («nate come materiale povero, hanno oggi un valore storico, oltre che una bellezza intrinseca») e, allo stesso modo, rivestono il bagno di Jenny con grandi lastre di piantina verde. Anche molti degli arredi fissi sono disegnati da lei. Soprattutto le librerie dello studio che ospitano centinaia di tomi e alcune ceramiche della collezione Objects Are By, e tutti gli armadi, compresi quelli della camera degli ospiti. Jenny ne va pazza: «Un po’ defilata, con il suo volume stretto e lungo sembra la cabina di una nave o di un treno.

Foto Luca Rotondo

È un piccolo spazio piacevole in cui mi piace ritirarmi per leggere un libro o giocare con il telefono.” Phil, d’altro canto, dice che passerebbe tutto il giorno in soggiorno a lavorare sotto la luce lampadario Tarassaco tanto desiderato (“siamo grandi fan dei fratelli Castiglioni”) o per rilassarsi sul Divano Camaleonte: «Ok adesso ce l’hanno tutti… ma è un pezzo pazzesco e siamo riusciti ad averlo in questo magnifico colore carta da zucchero. Una delle poche note cromatiche presenti nella stanza. Volevamo che fosse così”.

I due hanno aperto le porte della loro casa per il lancio ufficiale del loro brand durante la Design Week. La prima collezione, disegnata da Phil, si ispira a Metropolitana di Milano. «Non potevamo avere vetrina migliore di questa».

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