Dimitri Kuntz, compagno di Daniela Santanchè, voleva trovarle un milione di euro per risolvere i problemi di budget di Visibilia. Ma aveva paura di essere accusato di finanziamento illecito. Per questo, quando il 2 novembre la Procura chiede il fallimento della casa editrice del ministro del governo, la Meloni si attiva e parla con Massimo Cipriani, ex consigliere di Visibilia. E nel colloquio tra i due emerge l’idea: «L’unica soluzione è che Flavio Briatore riceva in pegno le azioni di Twiga srl detenute da Santanché attraverso l’Immobiliare Dani srl. Al fine di convogliare il ricavato del pegno in Visibilia Concessionaria srl”. Così da saldare i suoi debiti a Visibilia Editore che avrà poi i soldi per liquidare l’erario. Il 23 novembre 2023 Santanchè annuncia di aver venduto le sue azioni in Twiga. Proprio a Briatore.
La vendita delle azioni Twiga
All’epoca la vendita delle azioni Twiga da parte della Santanchè a Briatore venne giustificata con l’evidente conflitto di interessi del ministro del Turismo, che aveva responsabilità su spiagge e concessioni. Ma ora ci sembra di capire che il motivo era un altro. il fatto Quotidiano pubblica le intercettazioni rinvenute nell’inchiesta di Milano nella quale risultano indagate per falso in bilancio complessivamente 17 persone. In altri colloqui con Massimo Garnero, fratello del ministro, Cipriani afferma che per lei sarebbe un disastro non pagare le tasse allo Stato e che per questo dovrebbe dimettersi.
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