A distanza di anni dall’inizio della pandemia da Covid-19, le novità che in qualche modo toccano questo tema non sono del tutto finite.
Arriva infatti un aggiornamento dagli USA.
Sembra che lo stato americano del Kansas abbia citato in giudizio l’azienda farmaceutica Pfizer per aver diffuso informazioni fuorvianti riguardo al vaccino anti-covid. La denuncia è stata depositata presso il tribunale distrettuale della contea di Thomas, affermando che Pfizer ha violato il “Kansas Consumer Protection Act” che, come suggerisce l’acronimo, è un documento in cui il prodotto finale destinato ai consumatori deve essere descritto con chiarezza, cosa semplice e precisa che , secondo lo Stato, l’azienda farmaceutica non l’avrebbe fatto.
L’accusa porta avanti la sua tesi secondo cui il colosso medico con sede a New York ha nascosto le prove sulle complicazioni dovute alle iniezioni, tra cui problemi cardiaci, complicazioni in gravidanza con possibili aborti spontanei anche se proprio su quest’ultimo punto, uno studio del 2023 condotto dal National Gli Istituti Sanitari ci hanno rassicurato sul fatto che i vaccini anti-Covid-19 non hanno causato questo tipo di problemi.
Un altro punto sottolineato dal Kansas è che la Pfizer ha mentito anche sull’elevata efficacia del vaccino che avrebbe dovuto proteggere dalle varianti e prevenire non solo la malattia ma anche la trasmissione.
Al momento l’Azienda farmaceutica si è difesa affermando che “ogni dichiarazione rilasciata nel tempo riguardo la cura per il virus si è basata sulla scienza”.
Fatto sta che le azioni legali dello Stato americano si aggiungono a un’altra denuncia datata 2023 e portata avanti dal procuratore generale del Texas Ken Paxton, che aveva mosso accuse simili contro Pfizer ma l’azione legale è ancora pendente.
Daniele Piersanti
