Tiriamo fuori i Patriots e diamoli all’Ucraina. Oggi Kiev e Sahel sul tavolo – .

Tiriamo fuori i Patriots e diamoli all’Ucraina. Oggi Kiev e Sahel sul tavolo – .
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Capri, Napoli – L’Ue deve “togliere dai magazzini i missili Patriots” e inviarli in Ucraina, “dove la guerra si sta intensificando, e sono sicuro che lo faremo velocemente”. L’Alto rappresentante per la politica estera dell’Ue, Josep Borrell, ha risposto così a chi gli chiedeva come – e quando – Bruxelles potrebbe intensificare il suo aiuto a Kiev. L’appello è stato ribadito poche ore dopo dal segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, con l’appello ad una “maggiore difesa aerea” di Kiev.

Borrell e Stoltenberg partecipano all’incontro dei ministri degli Esteri del G7 del 17-19 aprile a Capri, caratterizzato da un’agenda che prevede tra le priorità il Medio Oriente, l’Ucraina e le relazioni con l’Africa sub-sahariana. Il 17 aprile si sono svolte le prime discussioni sull’escalation tra Israele e Iran, con l’annuncio di un accordo sulle “misure di ritorsione” che il Gruppo richiederà contro le persone coinvolte nel fornire guerra all’Iran. Il 18 aprile l’attenzione si sposterà sul sostegno alla difesa aerea dell’Ucraina e sui rapporti politici con l’Unione africana, sul dialogo sempre più serrato sul fronte del Sahel e sulle ricadute della sua instabilità sull’Europa.

Borrell: L’Europa tira fuori i suoi Patrioti

Il primo tema sul tavolo è il rafforzamento del sostegno alla difesa aerea dell’Ucraina, punto su cui ha insistito anche il ministro degli Esteri tedesco Annalena Baerbock. Borrell, parlando ai giornalisti a margine dell’evento, ha chiarito che l’Ue non può «contare solo sugli Usa, dobbiamo assumerci le nostre responsabilità. Abbiamo i Patriots, abbiamo i sistemi antimissile, dobbiamo tirarli fuori dai magazzini e inviarli in Ucraina”.

L’attacco di Borrell sull’Ucraina è bilanciato dalla prudenza mostrata sull’escalation mediorientale, in linea con la posizione assunta dal Gruppo e già evidenziata dal ministro degli Esteri e ospite della ministeriale Antonio Tajani. Borrell ha ribadito l’urgenza di evitare un attacco terrestre a Rafah, ora richiamato da Israele tra le misure di ritorsione contro l’Iran. “Se ci fosse un attacco a Rafah, dove ci sono 1,7 milioni di persone per strada, si verificherebbe una vera catastrofe umanitaria”, ha detto ai giornalisti. Quindi l’appello a Israele è stato molto chiaro da parte dello stesso presidente Biden e di tutti i leader europei, affinché non attaccasse Rafah”.

Rapporti con l’Africa e instabilità del Sahel

L’altro punto caldo in agenda è l’Africa sub-sahariana, a cominciare dai disordini che sconvolgono la regione del Sahel. È previsto per il 18 aprile un incontro con i delegati dell’Unione africana, rappresentata a Capri dal ministro degli Esteri della Mauritania Mohamed Salem Ould Merzoug (a differenza di quanto accaduto alla vigilia, è assente il presidente Mohamed Ould Ghazouani).

Tag: Borrell Lets Patriots danno Ucraina Oggi Kiev Sahel tavolo

 
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