“Siamo nel momento più pericoloso”. Guerra estesa in vista – .

Gli attacchi reciproci tra Israele e Iran stanno gettando il Medio Oriente nell’abisso. Ma cosa accadrà adesso? “Il momento più pericoloso di qualsiasi rivalità geostrategica è quando le parti cercano di cambiare le regole del gioco. E adesso siamo in questa fase”, legge al Giornale Ali Vaez, direttore del progetto Iran del Crisis Group, organizzazione internazionale per la prevenzione dei conflitti. “Sono state superate importanti linee rosse – spiega l’esperto. Entrambe le parti hanno preso di mira direttamente il territorio nemico e hanno dimostrato una tolleranza al rischio molto maggiore rispetto al passato. Anche se questo round non si concludesse con un conflitto allargato, nel prossimo e inevitabile round, a causa delle nuove regole del gioco ancora nebulose, la probabilità sarà molto più alta”.

“L’Iran – prosegue Vaez – sperava che il suo attacco massiccio, ma calibrato, scoraggiasse una risposta israeliana. Obiettivo che evidentemente non è stato raggiunto. Mentre il limitato contrattacco di Israele non ha spinto l’Iran a rivedere il sostegno ai suoi delegati nel prendere di mira direttamente Tel Aviv. Da entrambe le parti, tra le diverse interpretazioni di ciò che hanno ottenuto e di ciò che l’altro ha imparato, c’è molto spazio per errori di calcolo”. Vaez non vede nessun vincitore negli scontri degli ultimi giorni: “Nessuna delle due parti è riuscita a uscire più forte. Sia l’Iran che Israele hanno dimostrato di non avere il coraggio di iniziare una guerra totale e che entrambi non possono difendersi senza un aiuto esterno. Ora hanno trasformato il loro conflitto storicamente segreto e indiretto in un conflitto aperto e diretto. E ora non si può più tornare indietro. Solo la Russia e la Cina hanno guadagnato da questo “andata e ritorno”, che ha distratto gli Stati Uniti dall’Ucraina e dalla competizione con Pechino”.