il padre lo pagò ma non arrivò ai giudici – Il Tempo – .

il padre lo pagò ma non arrivò ai giudici – Il Tempo – .
il padre lo pagò ma non arrivò ai giudici – Il Tempo – .

Papà Roberto potrebbe arrivare all’udienza venerdì prossimo ancora in catene: «Al momento non sappiamo quando uscirà effettivamente»

Rita Cavallaro

22 maggio 2024

Vedremo nuovamente Ilaria Salis in catene, nella prossima udienza di venerdì. Perché la giustizia ungherese, schiava di Orban, è notoriamente lenta e, a una settimana dalla concessione degli arresti domiciliari, tiene ancora chiuso in cella il candidato di Fratoianni & Co. Tutto questo nella totale indifferenza da parte del governo italiano, che non solo non si è offerto di pagare la cauzione di Ilaria, ma che non mostra sufficiente interesse per la liberazione dell’aspirante eurodeputato avv. È questo il nuovo episodio della saga “Salis”, da seguire con passione grazie agli aggiornamenti sulla campagna elettorale del padre dell’attivista, detenuto da 15 mesi a Budapest con l’accusa di aver aggredito i manifestanti nel Giorno dell’Onore.

Ieri Roberto Salis ha spiegato che «non sappiamo ancora quando verrà rilasciata, potrebbe essere nei prossimi giorni o anche la prossima settimana e quindi venerdì potrebbe essere ancora in carcere. E poi verrà portata in aula in catene”. Insomma, nella stessa posa del manifesto elettorale affisso ovunque dall’Avs, su cui campeggia l’immagine di Ilaria con le catene in tribunale e la domanda retorica “è questa l’Europa che vogliamo?”. Certo che no, senza contare che l’Ungheria, oltre al regime, deve avere anche problemi con la digitalizzazione e con i sistemi bancari. «Il bonifico non è ancora arrivato in Ungheria – ha sottolineato Salis – aspettiamo che ciò avvenga e che ci sia l’interesse dell’ambasciata a garantire che tutti i documenti siano pronti».

Anche se papà Roberto non perde occasione per polemizzare con il governo Meloni, la causa del ritardo nella sua liberazione non è legata a documenti non ancora prodotti dalla nostra diplomazia, ma al denaro della cauzione. La somma, pari a circa 40mila euro, è già stata versata dal padre agli avvocati che, a loro volta, dovranno trasferire il denaro nelle casse dell’autorità giudiziaria ungherese, la quale, ricevuta la cauzione, metterà immediatamente Ilaria sotto sequestro. arresti domiciliari. Di conseguenza, venerdì l’insegnante si presenterà in tribunale senza manette. Ma gli avvocati tardano a depositare quella cauzione, nonostante l’operazione sia garantita e già tracciata nel circuito bancario.

«Possono volerci dai 3 ai 10 giorni, quindi non sappiamo davvero quando verrà fuori», ha detto l’avvocato ungherese Gyorgy Magyar, con uno stile meno combattivo rispetto a quando l’ordine della squadra era di liberare Ilaria a tutti i costi. A maggior ragione se, in occasione dell’udienza di venerdì ancora in manette, la campagna elettorale entrerà nel vivo, con l’iniziativa sociale #iostoconilaria “alla quale tutti possono contribuire postando il proprio messaggio sui social”, ha annunciato Roberto Salis, che si è detto «molto contento di questa mobilitazione di solidarietà. È rassicurante sapere che c’è ancora una parte della società che manifesta per i diritti umani”.

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV Una spazzatrice per pulire le acque dei comuni vesuviani – .
NEXT A Lucca piccoli passi avanti per la cura dei pazienti affetti da malattie reumatologiche – .