I Cinque Stelle in Europa? Sono in combutta con i rossobruni tedeschi: la deviazione finale

I Cinque Stelle in Europa? Sono in combutta con i rossobruni tedeschi: la deviazione finale
I Cinque Stelle in Europa? Sono in combutta con i rossobruni tedeschi: la deviazione finale

Persino il Cinese e il Russia hanno speranze di essere ben rappresentati nel nuovo emiciclo di Bruxelles. Se ci riusciranno, sarà grazie a un’alleanza senza precedenti tra i loro sostenitori più fedeli, distribuiti in numerosi partiti e paesi europei e tutti apertamente ostili – seppur in nome della “pace” – al finanziamento del governo di Kiev che resiste all’invasione militare russa da oltre due anni.

Il Movimento Cinque Stelle al Parlamento europeo starebbe lavorando per creare un nuovo gruppo insieme ai rossobruni di Sahra Wagenknecht e dello slovacco Smer. Lo ha appreso LaPresse da fonti M5S vicine al dossier. In questo modo, il piano del Cremlino potrebbe concretizzarsi in altre forme, che, secondo fonti di intelligence in un paese europeo, è quello di favorire un’alleanza tra Die Linke e AfD in nome del pacifismo e contro la guerra in Ucraina. Almeno una persona vicina all’allora deputato di Die Linke Wagenknecht e diversi rappresentanti dell’AfD erano stati in contatto con funzionari russi durante il periodo in cui il piano era in fase di attuazione, quando si tenne un incontro al Cremlino per lanciare il programma, e nel novembre 2022. Il 25 febbraio 2023, 13.000 persone si sono radunate alla Porta di Brandeburgo a Berlino per chiedere di fermare la spedizione di armi all’Ucraina sotto la guida di Wagenknecht. Ad ascoltarla c’erano anche Jürgen Elsäser, direttore della rivista di estrema destra Compact, che aveva appena dedicato una copertina a Wargenknecht, “il miglior cancelliere, candidato per la sinistra e per la destra”, e decine di membri dell’AfD.

Nella nuova struttura ci sarebbero già sei delegazioni da sei paesi diversi (per lo più uninominali come quella greca di Pléfsi Eleftherías, nata da una costola di Syriza) e ne basterebbe una per raggiungere la soglia dei sette paesi. Per quanto ne sappiamo, il settimo membro sarebbe proprio Smer, che però non ha ancora sciolto la riserva. I socialdemocratici slovacchi del premier Robert Fico erano stati espulsi dal gruppo dei Socialisti e Democratici per essersi alleati con l’estrema destra del Partito nazionale slovacco. In base ai numeri, la somma degli 8 eurodeputati del M5S, dei 6 di Buendnis Sahra Wagenknecht (BSW) e dei 5 dello SMER porta a 19. Gli altri quattro, necessari per raggiungere la soglia dei 23 membri, proverrebbero dalle piccole formazioni che affollano il gruppo degli 87 non affiliati e non registrati. Tra questi ci sarebbe il partito indipendentista catalano Junts (che fa capo all’ex presidente della Generalitat di Barcellona, ​​attualmente in esilio, Carles Puigdemont) che in questo turno è passato da tre a un solo eletto, Toni Comìn.

Se dovesse arrivare la conferma da parte dello Smer, il M5sche in passato era alleato con l’UKIP dell’euroscettico britannico Farage e che non è riuscito a entrare né nei socialisti né nei verdi, uscirà dal gruppo dei non affiliati e avrà un gruppo con cui imporsi all’interno dei comitati e ottenere incarichi parlamentari che non sono garantiti ai non affiliati. La decisione spetta però ai socialdemocratici slovacchi. “Vedremo cosa sceglieranno. Ufficialmente dicono che tratteranno solo con S&D, ma ci sono voci che potrebbero puntare sul nuovo progetto della destra di Visegrad anche con il partito ceco Ano di Andrej Babis e con Fidesz di Viktor Orbàn», fonte slovacca al Il commento del Parlamento europeo a LaPresse.

 
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