Un libro che è un viaggio nei ricordi di una valle – .

Un libro che è un viaggio nei ricordi di una valle – .
Un libro che è un viaggio nei ricordi di una valle – .

È uscito il nuovo libro dell’artista villasco Maurizio Pini, “Nel mondo smemorato che è nostro”, una raccolta di racconti che tocca tanti aspetti, personaggi e vicende del suo paese natale e della nostra valle. Lo abbiamo incontrato.
Maurizio, il tuo libro prende forma da un titolo che suscita curiosità. Perché non ci racconti il ​​motivo della tua scelta?
“Ho preso in prestito il libro dal titolo “Nel mondo smemorato che è nostro” da una riflessione contenuta in una lettera che Grytsko Mascioni mi ha inviato da Origlio, Lugano. Era il 1996, ci eravamo conosciuti solo per poco tempo in occasione di una giornata di poesia organizzata dall’Istituto Balilla Pinchetti di Tirano. Ci parlavamo e i ricordi inerenti alla Valtellina e al nostro comune luogo di nascita: Villa di Tirano erano ricchi. Ed è per questo che considero questo mio nuovo libro come una raccolta di ricordi di un’intera vita.”
Mi sembra di capire dalla lettura delle tue canzoni che la tua è stata una vita nomade.
“Sì, infatti, probabilmente ho ricevuto l’ispirazione dalla famiglia Pinchetti da cui discendo. La famiglia Pinchetti che, a partire dal 1700 e per due secoli, ha messo radici in molti paesi del nostro mondo, nell’isola di Giava, in Nuova Zelanda, negli Stati Uniti, nella Russia zarista, in Olanda. E per quanto riguarda gli Stati Uniti, mio ​​nonno Marino e i suoi fratelli Camillo e Battista erano arrivati ​​a Nome, in Alaska, nel 1901, dove furono protagonisti dell’ultima corsa all’oro, l’epica Golden Rush. È stata una grande avventura familiare di cui parlo in una delle storie del libro che è ampiamente documentata. E ho anche girovagato parecchio…”.
Bene, hai qualche altro spunto da offrirmi su quello che hai scritto?
“Da queste parti è appena passato il Giro d’Italia e quindi, in un altro racconto, ho voluto ricordare il caro ed ormai leggendario Marco Pantani che, con le sue imprese, nobilitò il passo del Mortirolo. Non ho poi dimenticato Grytsko Mascioni che ai suoi compagni di scorribande adolescenziali a Villa di Tirano dedicò una poesia esemplare “Il contrabbandiere di canguri” che vi allego. Sì, il contrabbando il cui ecosistema culturale ha tracciato il destino di tante vite qui a Villa e nei paesi limitrofi. Nel racconto che gli ho dedicato ho voluto indagare il concetto di “Nostalgia”, spesso presente nei suoi scritti”.
La ricchezza di contenuti tematici del libro è notevole, contributi?
“Il libro è composto da 30 racconti e brevi poesie. Devo ringraziare Michele Del Vecchio che, fin dalle prime bozze, si è sentito partecipe del mio progetto. Ha contribuito al libro con le sue “Note per il lettore”. Ecco un passaggio della sua riflessione: “La narrazione che Maurizio Pini consegna nel suo nuovo libro sembra essere disposta liberamente secondo un criterio che rispetta la libertà del lettore nell’anticipare o rinviare o rimescolare la sequenza delle singole pagine. Il tema stesso del volume è più allusivo che prescrittivo, come si capisce anche dal titolo dell’opera che evoca, con il ritmo di un verso poetico o di un canto, la condizione universale dell’oblio”.
E torniamo al titolo del libro. Perché “dimenticanza”?
“Perché viviamo in un mondo in cui il rapido sovrapporsi degli eventi quotidiani, conditi da notizie spesso futili, tende a cancellare la memoria, le radici di possibili riflessioni. Siamo sottoposti dai media ad una sorta di isteria angosciante, che con i tempi della “pubblicità” “commerciale” crea molto facilmente un vuoto di memoria in ognuno, spesso si ha la sensazione di essere sottoposti ad una sorta di bombardamento di immagini e parole, che diventa facilmente un magma indistinto e tutto ciò contribuisce a creare confusione mentale in tutti. di noi aprendo così la strada alla cancellazione della memoria individuale e collettiva che è fatta di aspetti della vita ma anche di contributi diretti o indiretti di figure di uomo che ho incontrato tra la guerra e il dopoguerra. Mi piace ricordare anche la figura di un migrante come Eugenio Negri “Al Geni”.
I tuoi libri, tranne il primo, sono tutti autopubblicati. Come mai?
“Sono convinto che i contenuti dei miei libri siano di qualità, anche sulla base di controlli realistici con chi li ha letti e acquistati. Inoltre, dedico gran parte del mio tempo allo studio, alla scrittura e alla ricerca. Francamente non voglio andare a bussare qua e là per ricevere rifiuti perché i contenuti non sono “mainstream”, il che è completamente contrario alla creatività e alla produzione di pensiero autentico. Inoltre, dai vari contatti che ho avuto, mi sembra che l’oggetto del profitto siano ormai molti editori, piccoli o grandi, sia scrittori che pagano per essere pubblicati, sia che spesso hanno una distribuzione zoppicante del prodotto. Quindi l’autoproduzione mi permette da un lato un’enorme libertà nella scelta dei contenuti e dall’altro di superare l’ostacolo dei costi, spesso molto elevati, di pubblicare con un editore. Devo contare sul mio pubblico che vorrebbe capire che l’acquisto del libro è anche un sostegno per nuove produzioni. Il libro è acquistabile su Amazon: Maurizio Cristoforo Pini “Nel mondo smemorato che è nostro”.
I libri autopubblicati sono spesso sinonimo di bassa qualità?
“Come nel caso dei “Ciliegi del Conte” di cui è in arrivo una nuova edizione, ho collaborato con Mauro Thon Giudici, seguendo passo dopo passo l’intera realizzazione del libro. Abbiamo rivisto il testo con una cura meticolosa e Mauro che ha una passione per lo studio della tipografia digitale e analogica, compresa la loro storia, ha profuso un notevole lavoro per dare al lettore una piacevole fruizione del libro. Finora nelle prime copie distribuite abbiamo ricevuto solo commenti positivi, buon contenuto, abbiamo creato un bellissimo oggetto che non sfigura come regalo.”
E infine il libro si chiude con un riferimento alla Orso Produzioni.
“Quando abbiamo pubblicato il primo libro, L’Orso, nel 2011, io e Mauro abbiamo sentito l’esigenza di dare un’identità alla nostra produzione di contenuti. Quindi abbiamo inventato questa etichetta. Non siamo editori. Inizialmente ci siamo affidati ad una pagina Facebook, una sorta di porto delle nebbie dell’oblio, inadatta alla nostra modalità narrativa che ha nella pensosità, nella calma e nella leggerezza una caratteristica saliente. Per offrire una piacevole fruizione stiamo raccogliendo la nostra produzione in un sito appena lanciato: https://www.orsoproduzioni .it da dove potrete accedere direttamente ai contenuti dei diversi media e alle pagine di acquisto dei nostri libri”.
Nota bibliografica di Maurizio Cristoforo Pini: Alla ricerca dell’oro, 1991 – L’Orso, 2011 – I ciliegi del Conte, 2011 – L’ala destra di Eolo, 2014 – All’aria aperta, 2018 – Nel mondo smemorato che è nostro, 2024.

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV “Libri in acqua” per aprire la giornata di Io amo il pesce a Perugia – .
NEXT Presentato l’estate con i libri’, il programma estivo di Taurianova, Capitale Italiana del Libro 2024 – .