ecco il libro che racconta la storia degli Alpini di Bergamo – .

ecco il libro che racconta la storia degli Alpini di Bergamo – .
ecco il libro che racconta la storia degli Alpini di Bergamo – .

Con le sue oltre cinquecento pagine di documenti, dati, volti e immagini, è stato presentato ieri, venerdì 28 giugno, il libro “102 anni di storia” edito dalla Sezione di Bergamo dell’Associazione Nazionale Alpini. Nella sede bergamasca di Penne Nere, in via Gasparini, in tanti si sono riuniti per festeggiare l’evento.

Il Presidente era emozionato Giorgio Sonzogniche ha ricordato come il lavoro per la stesura del libro sia iniziato nel 2019 in vista del Centenario del 2021 e sia stato poi bloccato dalla pandemia nelle sue fasi cruciali. Ma ora è tutto pronto. A salutare l’importante vernissage erano presenti gli ex presidenti Alessandro Decio, Carlo Macalli e Giovanni Ferrariil nuovo parlamentare europeo Giorgio Goril’onorevole Rebecca Cenerei consiglieri regionali David Casati e Giovanni Malanchiniil consigliere Ferruccio Rota per il Comune di Bergamo, una rappresentanza di ufficiali armati dei V Alpini, pronti ad essere operativi in ​​Ungheria, il presidente della sezione di Gemona del Friuli Ivo Del Negro.

Il nonno di Gori

Giorgio Goriricordando gli anni da sindaco, ha definito “un privilegio aver potuto godere del sostegno di una macchina sociale come quella degli Alpini, in situazioni di festa e in momenti purtroppo tristi”. Il presidente Sonzogni ha ricordato l’impegno del nonno di Gori, Giovanni, che fu presidente sezionale dal 1949 al 1969 e tra gli artefici del Monumento agli Alpini di Bergamo, inaugurato in occasione del raduno del 1962.

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Remo FacchinettiLa Consigliera nazionale Ana, ha portato i saluti del Presidente Sebastiano Favero, ricordando come Bergamo sia la prima delle ottanta sezioni italiane sia per numero di gruppi (279 dopo la nascita di quest’anno del gruppo di Fornovo San Giovanni) sia per iscritti. «Bergama è comunque in prima linea – ha aggiunto – anche per la qualità del suo impegno, nella solidarietà, nella Protezione civile, nei Campi scuola. Un lavoro portato avanti con consiglieri di nuova generazione (18 su 24 hanno meno di 60 anni) e che ci auguriamo possa portare a Bergamo l’Adunata del centenario del 2029».

Un libro di ricordi

Lo storico Marco Cimmino ha illustrato le diverse sezioni del libro (edito in 2000 copie da Grafica & Arte) che dedica anche una pagina a ciascun gruppo della provincia. «È un libro di ricordi – ha sottolineato Cimmino – per cristallizzare un presente in cui gli alpini sono sempre attivi. È anche uno stimolo a passare il testimone, a sapersi adattare e aggiornarsi, a volte sapersi difendere, per portare avanti nei secoli un impegno che negli anni è diventato una speranza di pace”.

La discussione

Nel corso della serata il Presidente Giorgio Sonzogni ha ricordato tutti coloro che hanno collaborato, salutando tra gli altri la figlia del segretario Antonio Arnoldcollaboratore di L’Eco di Bergamo. Laura Arnoldi ha preso la parola e, mentre applaudiva la pubblicazione (a cui aveva collaborato personalmente), ha denunciato, a suo avviso, una censura nei contenuti da lei prodotti, da cui era stato cancellato il ricordo del padre Antonio. «Gli alpini dicono e ripetono come bisogna essere signori – ha affermato – ma poi bisogna esserlo nei fatti», sottolineando di parlare a titolo personale e non per il giornale.

Il presidente Sonzogni, pur indispettito dalla notizia, ha sottolineato la libertà di ognuno di esprimere il proprio pensiero, ma poi ha letto un paragrafo del suo discorso iniziale sul libro, che recita testualmente: «Sono numerosi i soci che hanno dedicato tempo, idee in evoluzione, impegno generoso e lavoro competente alla stesura di questo libro. Purtroppo alcuni di loro sono “andati avanti” senza poter vedere il lavoro completato: su tutti Antonio Arnoldi. A lui, e a tutti coloro, prima e dopo, che hanno collaborato a qualsiasi titolo, va il mio semplice ma grande ringraziamento».

La sala ha applaudito a lungo il presidente Sonzogni e forse, con spirito alpino, lo stesso Antonio Arnoldi avrebbe fatto altrettanto. La serata è iniziata con l’Inno di Mameli eseguito dalla Fanfara Alpina della Ramera e gli onori alla bandiera e si è conclusa con un rinfresco condito da saluti, abbracci e ricordi. Perché 102 anni di storia valgono sempre la pena di essere raccontati.

 
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