“Siamo un avamposto nella lotta ai crimini ambientali” – .

“La Procura di Gela è un avamposto nella lotta ai reati ambientali. Proprio perché in una Procura così piccola si concentra ogni tipologia di violazione del Codice ambientale e del Codice penale. Dalle violazioni più gravi come il disastro ambientale. Sono crimini molto gravi, come le fuoriuscite di petrolio”. Lo ha detto all’Adnkronos il procuratore ad interim di Gela, Lucia Musti, sentita dalla ‘Commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e altri reati ambientali e agroalimentari’, nell’ambito della sua visita nelle province di Catania , Enna e Caltanissetta. La visita della delegazione, composta dal deputato Jacopo Morrone, che è presidente, e da quattro commissari, i deputati Francesco Emilio Borrelli (Avs), Eliana Longi (Fdi) e Francesco Maria Rubano (Fi-Ppe) e il senatore Pietro Lorefice ( M5s), si è conclusa oggi.

Nel corso della conferenza stampa in Prefettura a Catania, sono stati illustrati i risultati delle due giornate siciliane durante le quali la delegazione ha effettuato sopralluoghi alle discariche di Contrada Timpazzo a Gela (Caltanissetta) e di Contrada Coda Volpe al confine tra Catania e Lentini con l’annesso sito di compostaggio. Sempre a Gela ha visitato anche Sin. “Ho apprezzato molto la visita della Commissione – dice il procuratore Musti – questa è una procura di frontiera, una parte della Sicilia a volte sconosciuta anche ai siciliani. È molto importante l’idea che da Roma sia venuta una commissione parlamentare sulla zoomafia. Anche le ispezioni effettuate presso la discarica di Timpazzo (in parte sequestrata dalla Procura di Gela) e presso il SIN (Sito di Interesse Nazionale) dell’ENI hanno costituito un’acquisizione di conoscenze diretta e significativa”, afferma.

‘Missioni di tutela ambientale importanti per la Procura, troppa diseducazione’

E il procuratore di Gela Musti aggiunge: “In questi otto mesi, da quando sono qui, ho percepito come la tutela dell’ambiente sia una delle missioni principali della Procura di Gela che, purtroppo, visto l’esiguo numero di pubblici ministeri, non può avere una gruppo specializzato di magistrati. Non abbiamo un Codice Rosso o un gruppo incidenti, ma è importante che i magistrati che vengono qui siano molti coinvolti in questi delitti. Che sono molto gravi. Sono ancora in corso processi con indagini avviate anche nel 2009, per disastro ambientale, con riferimento alle falde acquifere e all’atmosfera. Processi molto complicati che vedono coinvolti giovani magistrati”.

Il pm Musti ha sottolineato anche la “diseducazione che c’è tra alcuni a Gela”, perché “spesso non c’è rispetto per il proprio territorio”. “Una diseducazione ambientale che si concretizza nel lancio dei rifiuti dalle auto – dice – Oppure quando ci sono lavori di ristrutturazione ci sono luoghi che si trasformano in discariche a cielo aperto. Poi ci sono i crimini ambientali che sono lo specchio di questa industrializzazione avvenuta in queste zone. E poi ci sono i reati ambientali minori commessi da normali cittadini non necessariamente legati all’attività imprenditoriale”. (di Elvira Terranova)

 
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