l’importanza di Armando Izzo per il Monza – .

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La sensazione è che più alto è il livello della competizione, maggiore sarà la voglia di misurarsi e battere i top player nel confronto diretto. Osservando le prestazioni in campo questa sensazione diventa una certezza assoluta. L’ultimo spettacolo di Armando Izzo a Bologna, al Dall’Ara, nello stadio di una delle squadre più forti e (giustamente) più apprezzate del momento, contro Joshua Zirkzee. Attaccante di professione, 22 anni, esploso definitivamente con Thiago Motta, è uno dei giocatori più complicati da affrontare. Raffaele Palladino ha risolto questo problema in un minuto, giusto il tempo di mettergli addosso Izzo. Il risultato? Zirkzee depotenziato, il Monza anche grazie alle parate di Michele Di Gregorio ha pareggiato senza subire gol, difensore tra i migliori in campo. Del resto, come spesso è accaduto.

Leader massimo A 32 anni Armando Izzo sta vivendo uno dei periodi migliori di una carriera iniziata dal basso diverse stagioni fa e che lo ha portato strada facendo ad essere uno dei difensori più affidabili, completi e puntuali della Serie A. Il Monza di Palladino dopo le ultime stagioni trascorse ai margini nel Torino di Ivan Juric, con il quale non c’è mai stato un feeling particolare, ha ritrovato quella centralità che probabilmente è imprescindibile per uno con la sua personalità. Leader in campo, guida dei più giovani nella vita di tutti i giorni, fondamentale per esperienza e determinazione in settimana dove mantiene alto il livello di competitività in allenamento: il prototipo del calciatore che ogni allenatore vorrebbe avere al proprio fianco. Tra le varie soddisfazioni che ha ottenuto in Brianza, al di là dei risultati sportivi, c’è anche quella di aver rotto uno stereotipo che lo accompagnava da anni e anni. Cioè il fatto di essere un difensore capace di giocare solo a tre. Il mondo del calcio, terreno perfetto per impiantare frasi fatte e combinazioni facili, ha dovuto ricredersi perché con lo spostamento di Palladino a quattro Armando Izzo da centrale in coppia con Pablo Marì è stato quasi perfetto. Per tempismo, marcatura, approccio e intesa con il compagno con il quale attualmente forma una delle coppie più solide del torneo. Se c’è Izzo il Monza può stare tranquillo, nella loro zona le basi su cui sviluppare successi – presenti e futuri – sono decisamente solide.

Tag: stereotipi rotti fantastico #performances importanza Armando #Izzo Monza

 
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