PAGELLONE MARCACCI – Si è concluso un altro weekend di calcio, con tanti momenti di riflessione sia in campo che fuori. Lo spavento per la malattia di Ndicka ha messo in mostra sia il meglio che, purtroppo, il peggio di chi segue il calcio. Esemplare il comportamento del pubblico udinese, così come quello dell’arbitro Pairetto e dell’allenatore bianconero Cioffi. Meno quello dei soliti ‘leoni da tastiera’ sui social:
10 Il pubblico a Udine
Una lezione di rispetto ed empatia per superare l’apprensione di chi subito non sa cosa pensare. In un quadro di umanità come questo non si ha meno paura, quando il destino sembra irrompere nella banalità della notizia, ma non ci si sente soli di fronte alla paura.
9 Gabriele Cioffi
De Rossi, con lo sguardo più smarrito del mondo, lo rende partecipe. Partecipa, da uomo, mentre ogni residuo di tensione agonistica evapora dal suo volto.
8Luca Pairetto
Lo abbiamo spesso criticato e crediamo che, quando si tornerà a parlare banalmente di calcio e di decisioni arbitrali, si ritornerà a criticarlo; a Udine, invece, non ha esitato a cogliere il momento e gli umori.
7 Nicola Viola
Nel finale della partita di San Siro ha segnato un gol che vale molto di più del punto portato a casa dal Cagliari: è stato l’episodio che ha risollevato l’autostima della squadra di Ranieri nel momento della stagione in cui ne aveva più bisogno. .
6 Rafael Leão
Al Sassuolo riscatta la serata poco brillante contro la Roma: gol suo, cross che ispira il gol di Jovic. Tuttavia, va detto, non c’era El Shaarawy ad oscurare il suo orizzonte.
5 Francesco Calzona
Il Napoli in difesa ha trincee di ovatta, buchi hemmental, cattiveria da cerbiatta.
4 L’uscita di Luis Alberto
Da quando è in Italia ha abituato tutti, tifosi della Lazio in primis, alla “dittatura” dei suoi umori. Stavolta ha addirittura creato un precedente, spingendosi un po’ più in là della soglia della già proverbiale capricciosità dei calciatori. Impossibile dare la colpa a Lotito questa volta.
3Liverpool
Kloppete…kloppete…klopp… abbiamo finito la benzina.
2 Lazza
Ancora il coro contro i napoletani con l’aggettivo sostantivo additato come un’offesa all’ennesima tifoseria. E non era nemmeno puntuale, come ogni tanto capita.
1 Le giustificazioni di Lazza
Schivata di Acerbi.
0 “Quei” commenti su N’Dicka nei vari social network
I nomi ci sono, anche se spesso i codardi si nascondono dietro i soprannomi: denuncia, denuncia, denuncia. Faremmo anche un favore a queste persone: con i loro profili chiusi avrebbero finalmente tempo per la psicoterapia che hanno sempre rimandato.
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