«Paghiamo le aziende». Ma sorvola sulla Fondazione – .

«Paghiamo le aziende». Ma sorvola sulla Fondazione – .
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Luca Galli

BUSTO ARSIZIO – «Il Teatro Sociale non galleggia certo nell’oro perché a differenza di altri enti non abbiamo sussidi statali, ma paghiamo le compagnie. E il tempo di liquidazione del debito è di circa 90 giorni. Nego quindi che il teatro sia chiuso per questo motivo. I problemi riguardano il tetto della struttura”.

Qualche parola sulla questione della Fondazione

Chi parla è Luca Galli, presidente di “Delia Cajelli” e consigliere della Fondazione Comunità Varese. Tanto che risponde anche lui, anche se in modo più succinto sui presunti conti “bubo” della Fo.Co.Va. «Stai dicendo che quella questione è un “casino”? Bene, allora lo dico chi ha fatto un pasticcio se ne assumerà la responsabilità». E’ un Galli criptico. E poi aggiunge: «Abbiamo cambiato anche la modalità di rendicontazione (ETS) e quindi il modo in cui le attività vengono contabilizzate è diverso». In che senso? «Ebbene ci sono criteri più prudenziali. E mi fermo qui. Per il resto preferisco non commentare”. E le obbligazioni?, insistiamo. “Mi fermo su questo.” A labbra serrate. Del resto la situazione è delicata e ogni parola in più potrebbe essere quella sbagliata.

Teatro Sociale: non ci sono problemi

Ma torniamo al Busto Sociale. Luca Galli è meno conciso sull’argomento. «Ma quali mancati pagamenti alle imprese – prosegue – Se non avessimo avuto i soldi saremmo riusciti a mettere insieme una stagione di alto livello e di grande successo? La verità è lì perché tu possa vederla. Il teatro è chiuso per infiltrazioni dal tetto. Il problema non è di facile soluzione perché, sembra strano, ma la perdita si manifesta quando piove “dolcemente” per diversi giorni e non quando scende il diluvio. È l’acqua che si deposita a causare le infiltrazioni. Stiamo valutando una serie di aziende specializzate per poter intervenire. Non dobbiamo dimenticarlo “Delia Cajelli” è un bene vincolato e sono necessarie tutte le precauzioni necessarie».

“Quindi – chiediamo sicurezza – il bilancio sociale non preoccupa?”. «Allora – riprende con più calma – La Fondazione e il Comune fanno la loro parte. La nostra realtà, a differenza di altre più importanti, non ha molte possibilità di accedere ai fondi statali. Tuttavia rispettiamo gli impegni presi. Certo, quando Oliva lancia questo appello è chiaro che si rivolge ai privati, come accade anche qui con altri teatri che ricevono un sostegno significativo dagli sponsor locali. In ogni caso non ci sono problemi e il Bilancio sociale è uno dei punti all’ordine del giorno del Consiglio di amministrazione del 22 aprile”.

Fondazione Teatro Sociale Galli Busto – MALPENSA24
 
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