Mafia e ballottaggio in Sicilia, arrestato un sindaco, sospeso il leghista Sammartino, vicepresidente della Regione: «Sono tranquillo» – -

Mafia e ballottaggio in Sicilia, arrestato un sindaco, sospeso il leghista Sammartino, vicepresidente della Regione: «Sono tranquillo» – -
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Arriva ai vertici l’ultima inchiesta su corruzione e un presunto patto elettorale politico-mafioso regione siciliana. I Carabinieri del Comando Provinciale di Catania hanno notificato al vicepresidente la sospensione per un anno dall’esercizio delle pubbliche funzioni Luca Sammartino, uno degli esponenti più importanti della Lega in Sicilia, e assessore all’Agricoltura. Ex Pd, ex Udc, ex Italia Viva, detentore del record di preferenze elettorali, Sammartino è accusato di corruzione.

L’indagine, coordinata da Dda del capoluogo etneo, coinvolge 30 persone. Per undici – politici, funzionari comunali e imprenditori – il gip ha disposto misure cautelari. Le accuse sono gravi: dallo scambio di voti alle estorsioni aggravate con il metodo mafioso, dalla corruzione, all’istigazione alla corruzione e al libero incanto. In carcere è finito anche il sindaco di Milano Tremestieri Etneo Santi Rando, mentre il suo antico rivale, poi alleato, Mario Ronsisvalle, sono stati concessi gli arresti domiciliari. Secondo gli inquirenti – l’indagine è proseguita dal 2018 al 2019 – un illecito patto elettorale avrebbe legato alcuni amministratori del Comune di Tremestieri Etneo e mafiosi della cosca Santapaola Ercolano. L’accordo sarebbe stato stipulato per le elezioni comunali del 2015 che videro vincitore l’attuale sindaco Santi Rando, ora accusato di scambio di voti politico-mafiosi e corruzione aggravata. I pm, nella richiesta di arresto, parlano di un «degenerazione aziendale dell’istituzione, attuata da funzionari infedeli attraverso numerose tangenti per concedere permessi e assegnare posti di lavoro a imprenditori amici”. Maggioranza e opposizione supererebbero le divisioni politiche in nome degli affari.

In una nota Sammartino ha annunciato le sue dimissioni da consigliere e vicepresidente regionale. «Ho scritto al presidente della Regione, Renato Schifani, per reintegrare il ruolo di consigliere regionale e vicepresidente della Regione dopo aver subito in passato una misura interdittiva cautelare in relazione ad un presunto reato. Ringrazio il presidente per la fiducia accordatami e per il lavoro svolto finora”. Aggiungendo in sua difesa: «Tengo a sottolineare che non sono coinvolto in alcuna ipotesi di reato di mafia o scambio di voti, Sono tranquillo e certo che emergerà la mia totale estraneità ai fatti, risalenti a cinque anni fa, che con stupore leggo vengono contestati. Resto fiducioso, come ho sempre dichiarato e non cambierò mai idea, verso l’operato della magistratura. Continuerò a servire la mia comunità e il mio territorio svolgendo la mia attività politica e come parlamentare regionale”.

Sammartino avrebbe conosciuto, nel 2015, esponenti di spicco del clan Santapaola. A ricostruirlo è il collaboratore Silvio Corra le cui dichiarazioni, alcune su fatti appresi direttamente e altre “de relato”, sono ritenute attendibili dalla Procura di Catania. Corra è entrato a far parte di Cosa Nostra nel 2004 grazie alla sua parentela con il cognato Angelo Santapaola, già responsabile dell’associazione fino al suo assassinio nel settembre 2007. Dopo la scarcerazione, nel 2013, divenne uomo di fiducia del reggente dell’epoca, Francesco “Colluccio” Santapaola, e gestì la cosiddetta “carta delle estorsioni”. Ha iniziato a collaborare con la giustizia il 15 agosto 2020, mentre era libero.

Nella misura cautelare la Procura ricostruisce un episodio in cui Corra aveva accompagnato personalmente il massimo esponente dell’associazione mafiosa, Francesco “Colluccio” Santapaola, a casa di Vito Romeo per incontri tra loro ed esponenti politici, e in particolare il candidato sindaco di Tremestieri Etneo, Santi Rando, fratello suocero di Romeo e un’altra persona di cui diede una descrizione fisica, ma di cui non sapeva altro. Corra ha aggiunto che in un paio di occasioni a questi incontri aveva visto arrivare anche un’altra persona che, «nell’album fotografia mostratagli, riconobbe nella fotografia raffigurante l’effigie di Sammartino, ma di cui non conosceva il nome”, ricordando di averlo visto una o due volte. Corra non ha partecipato alla riunione, ma avrebbe poi appreso da Romeo che avrebbero sostenuto il candidato sindaco che lo avesse fatto

Dall’inchiesta è inoltre emerso che lo storico avversario di Rando, Mario Ronsisvalle, titolare di una farmacia a Tremestieri, avrebbe dirottato il suo appoggio politico sostenendo Sammartino alle elezioni del Parlamento Europeo del 2019, dove il candidato fu eletto Caterina Chiniciex magistrato e figlia del gip ucciso da Cosa Nostra, allora appartenente al gruppo politico del vicepresidente della Regione che in quel periodo era attivo nel Partito Democratico, e nelle elezioni amministrative del comune di Tremestieri Etneodove è stato confermato sindaco Rando. In cambio, secondo la Procura, grazie all’intervento del (oggi) politico leghista, avrebbe ottenuto una delibera che stabiliva che sul territorio comunale dovrebbero esserci sei farmacie e non sette, “al contrario – scrivono i magistrati – con l’interesse primario della popolazione del Comune ad una maggiore e più equa distribuzione della droga”.

Tag: Mafia scambio voti Sicilia sindaco arrestato Lega Nord leghista Sammartino vice presidente Regione sospesa calma Corriere .it

 
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