L’AQUILA. Un consiglio comunale straordinario per discutere delle criticità del Centro Turistico Gran Sasso e della funivia, alla luce delle ultime vicende legate al sistema.
I consiglieri d’opposizione hanno formalizzato la richiesta al presidente dell’assemblea Roberto Santangelo e al sindaco Pierluigi Biondi. A meno di 15 giorni dallo stop all’impianto imposto dall’Ansfisa per la sostituzione dei quattro cavi portanti, la minoranza torna a chiedere chiarezza sulla vicenda.
“Secondo noi”, si legge nel documento che ha come primo firmatario l’assessore Paolo Romano (L’Aquila Nuova), «il problema della funivia deve essere portato all’attenzione dell’assemblea civica e dei cittadini che, alla luce dell’autorizzazione con precisi vincoli fornita dall’Ansfisa, ente governativo del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti , ha creato e sta creando criticità nella ripresa stagionale e nella prospettiva della fruizione delle nostre montagne, consegnando ulteriore incertezza alla società partecipata e al contesto del Gran Sasso, già particolarmente colpito dalle condizioni climatiche e dalla mancanza di neve” .
In particolare, occorre discutere “come il Comune ha inteso affrontare le prescrizioni che era chiamato a rispettare e capire come superare le ricadute che si sono immediatamente riverberate sulla società partecipata”.
Oltre alla riduzione della velocità e della capacità massima e alle ispezioni periodiche degli impianti, la nota dolente è la sospensione delle attività dal prossimo 1 maggio.
«Dopo il ricorso presentato dal Comune al TAR sulle decisioni dell’Ansfisa e sulla mancata concessione della sospensione», ricordano i consiglieri comunali dei gruppi di opposizione, «la data del 1° maggio è una data in cui il Comune non può essere trovarsi impreparati nella progettualità e nelle soluzioni che devono essere chiare e certe. È necessaria, quindi, un’informazione dettagliata, informata e trasparente sulla situazione economico-finanziaria e servono analisi e misure in grado di definire gli strumenti necessari per fronteggiare la crisi che potrebbe verificarsi. Il Consiglio comunale ha l’obbligo di analizzare le ricadute sui dipendenti e sull’indotto della montagna: rapidità e concretezza sono l’unica strada per evitare una situazione irreversibile”.
Secondo la minoranza a Palazzo Margherita, «la seduta sarà anche l’occasione per misurare a livello politico e amministrativo le responsabilità che emergono dalla vicenda. Le questioni, come si vede, sono molteplici e tutte devono trovare riscontro nella convocazione di un apposito consiglio comunale straordinario che, nel rispetto della normativa, chiediamo di poter svolgere senza tentennamenti e tentennamenti, nel più breve tempo possibile. ”.
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