“PERCHÉ HO VOTATO NO ALLA RISOLUZIONE SULL’AMPLIAMENTO DELLA DISCARICA AST” – .

Riceviamo e pubblichiamo una nota di Mascia Aniello, Assessore all’Ambiente del Comune di Terni, in merito alla sua posizione su quanto accaduto oggi nella riunione del consiglio comunale di Palazzo Spada.

“Ringrazio il Sindaco Stefano Bandecchi per aver reclamato dalle Acciaierie Arvedi AST, finalmente, dopo oltre un secolo di catastrofiche laissez-faire, l’applicazione di nuovi materiali impermeabilizzanti, coperture e misure di confinamento dei rifiuti industriali più efficaci rispetto al disastro ecologico di tutti i tempi. Anche a lui esprimo la mia più sentita gratitudine l’esigente da essi, per la prima volta, tecniche di inertizzazione dei fanghi già operative in altre parti del mondo.

Come opportunamente anticipato allo stesso Primo Cittadino, ho però segnalato non solo l’irregolarità metodologica (prima della delibera e poi del progetto), ma anche come l’odierna delibera consiliare sia stata composta in modo incongruo, senza nemmeno tener conto dei limiti tecnici della del vecchio progetto, limiti già evidenziati ufficialmente dallo stesso assessorato ambientale comunale a livello ministeriale.

Inoltre mancano certezze precise sul fronte ambientale, perché manca un piano aggiornato secondo le sacrosante richieste tecniche volute dal Sindaco: per questi motivi, per le mie delegazioni, nessuna apertura di credito e voto contrario alla deliberazione del Consiglio e dell’ennesimo tentativo di ampliamento delle discariche Acciaierie Arvedi ASTun’operazione da loro fantasiosamente definita come ‘Estrazione in discarica”.

Inoltre, sta emergendo che, tra Pentima e Valle, zona ecologicamente compromessa, queste discariche di acciaio continuano a rilasciare metalli pesanti nelle falde acquifere, senza che venga individuata una soluzione credibile e definitiva, a 15 anni di distanza dalle prime notizie dello stesso tipo.

Tuttavia, gli stessi protagonisti di queste e altre storie vorrebbero continuare a scaricare rifiuti velenosi, come se nulla fosse, ora anche nell’area dell’ex discarica comunale, quando, dal 2012, secondo l’AIA, avrebbero dovuto si è invece passati ad “un sostanziale regime di recupero e riutilizzo” nella gestione dei rifiuti industriali, riducendo sensibilmente la produzione dei rifiuti: di fronte a ripetute inadempienze, negligenze e pretese, personalmente, politicamente e amministrativamente non intendo affatto trascurare, né di chinare il capo, per il quale mi oppongo pubblicamente e mi opporrò ancora in futuro al loro disegno dell’area, a meno che il futuro progetto non soddisfi pienamente le richieste avanzate dal Sindaco a livello ministeriale, unitamente all’inevitabile necessità di garantire anche il resto delle discariche di acciaio, che sono state a lungo un setaccio” .