“Le Regioni sono competenti” – .

La Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Ministero della Salute hanno presentato ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale contro la Regione Emilia Romagna, e in particolare contro la direzione sanitaria della Salute della Persona, per chiedere l’annullamento delle delibere consiliari che ha implementato il suicidio medicalmente assistito nella Regione. Lo rende noto il consigliere regionale di Forza Italia, Valentina Castaldini, che a sua volta aveva presentato qualche mese fa un altro appello insieme a diverse associazioni. Le ragioni, spiega, evidenziano”la mancanza di potere del corpo” sul tema “e sulla contraddittorietà e illogicità delle ragioni introdotte nelle linee guida inviate alle aziende sanitarie”.

Ma Stefano Bonaccini non va bene e accusa il governo di negare i diritti “riconosciuti dalla Corte Costituzionale” mentre “è fatto battaglia politica sulla pelle dei pazienti che si trovano in condizioni drammatiche”. Il governatore sottolinea che “L’Emilia-Romagna difenderà il proprio operato e soprattutto il diritto di un malato in fine vita a decidere da solo, senza dover chiedere il permesso al Governo e alla destra”. E aggiunge questo piuttosto che “fare una legge” come chiesto dal Consiglio, le Regioni vengono attaccate. «Per il diritto non basta negare alle persone un diritto sancito dalla Corte: per loro è preferibile che un malato in condizione di fine vita si rivolga a un tribunale per farsi riconoscere ciò che la Consulta ha finalmente sancito».

Cappato: “La competenza è delle Regioni, il Tar farà chiarezza”

Anche l’associazione Luca Coscioni, da sempre attiva nella difesa del diritto a una morte dignitosa, sottolinea che “sull’assistenza sanitaria per la morte volontaria – che è un diritto stabilito, a determinate condizioni, dalla Corte Costituzionale – la competenza del Regioni è evidente, perché legata alla responsabilità di gestione del sistema sanitario e comunque stabilita dall’art. 117 della Costituzione. Ci auguriamo che l’appello del Governo possa essere l’occasione per confermare questa competenza”, affermano Filomena Gallo e Marco Cappato, segretario nazionale e tesoriere dell’associazione.

“Sostenere, come fa il Governo, che non esiste alcun diritto per il cittadino né dovere da parte del Servizio sanitario – afferma l’associazione – si scontra con l’evidenza di quanto già accaduto: le competenti Autorità sanitarie sia delle Marche che del Friuli Venezia Giulia sono state in passato condannate dai Tribunali per non aver dato seguito alla richiesta di soccorso sanitario in caso di morte volontaria”, aggiungono. “Anche in assenza di una legge nazionale, avendo la pronuncia del Consiglio ha forza di legge, esiste quindi una competenza – e un dovere! – intervenire da parte delle Regioni”.

18 aprile 2024

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